Quando Angela Megassini, per gli amici Angelina, moglie di Fabrizio Poggi, mi chiese di leggere Believe e di esprimere il mio parere, ho accettato di buon grado. Le biografie sono in genere interessanti, perché volte a far conoscere gli aspetti salienti della vita di un personaggio.
Believe però ha una marcia in più e credo che il segreto stia nel modus operandi scelto da Serena Simula, la giornalista che ha raccolto i racconti della vita di Fabrizio Poggi direttamente dalla voce del protagonista. La narrazione pertanto non è una fredda elencazione di fatti, vicende e opere che riguardano la vita di Fabrizio, ma una lunga chiacchierata, piacevolissima, comodamente seduti in salotto, a casa del protagonista, con le pareti della stanza tappezzate da riconoscimenti che già da soli raccontano l'entusiasmante carriera di un grande armonicista: Fabrizio Poggi.
Mi è sembrato di esserci stata anch'io in quel salotto, mentre Fabrizio si raccontava a Serena. Il racconto inizia da molto lontano, da quando Fabrizio era solo un ragazzino che non sapeva nemmeno cosa fosse un'armonica, ma che sentiva un certo trasporto per la musica tanto da voler imparare a suonare la chitarra.
Una famiglia umile quella di Fabrizio e lui un uomo che ha fatto tanti mestieri prima di essere il musicista di fama mondiale che conosciamo. Parallelamente al lavoro non ha mai abbandonato la sua passione per la musica e quando ebbe in mano per la prima volta un'armonica, sentì un'emozione fortissima e un trasporto verso quello strumento da farlo diventare nel corso della sua vita parte di sé.
Non è semplice elencare le band di cui Fabrizio Poggi ha fatto parte, tutti i musicisti illustri con cui ha lavorato, i palcoscenici prestigiosi che ha calpestato; ciò che mi preme sottolineare è quella voglia di non arrendersi e di continuare, seppur tra mille difficoltà, a fare musica. E per Fabrizio la musica ha un nome, la sua musica è il blues!
Fabrizio sa che in Italia è un genere di nicchia che non trova spazio nelle programmazioni dei grandi teatri. Così, pur di suonare, accetta palchi anche più modesti pur di accontentare quel pubblico selettivo che ama questo genere. Il sogno per un musicista di blues è l'America!
Nella vita di Fabrizio sono due le cose più importanti: il blues e Angelina, sua moglie.
La loro storia d'amore è veramente affascinante. Entrambi vengono da due famiglie umili e Angelina, in particolare, da un ambiente dalla mentalità un po' chiusa, con un padre che purtroppo non vede di buon occhio il fidanzato. Angelina ama Fabrizio e il suo mondo: lei stessa ha sempre sentito la sua casa troppo stretta, per una donna dinamica come lei che vorrebbe una vita diversa da quella di star chiusa tra le quattro mura domestiche. Per Angelina, Fabrizio è la realizzazione di tutti i suoi sogni e, si sa, se un sentimento è vero e profondo è capace di superare tutti gli ostacoli, anche un padre ostile. I due si sposano, entrambi vestiti in completi bianchi e nel piccolo paese di Angelina i più credevano che quel giorno si stesse per girare un film hollywoodiano! Angelina diventa la più grande fan di Fabrizio, il supporter, il suo motivatore, la donna che, non solo nella musica, ma anche nella vita, lo ha aiutato ad affrontare un momento molto difficile, rimanendo in silenzio accanto a lui, attendendo che i tempi fossero migliori. Se c'è un desiderio o un progetto del marito, lei si fa in quattro per realizzarlo nella comune condivisione di un progetto di vita . Della loro vita fa parte la musica e un sogno, quello di suonare in America. Nel settembre del 2006 finalmente riescono a guidare sulle strade del Sud degli States. "Trascorrono le giornate con lo sguardo perso dal finestrino, gli occhi mai sazi delle vaste pianure e delle fitte foreste che conducono l'America verso il Golfo del Messico." Fabrizio con la sua band canterà nei locali frequentati dagli afroamericani. Ed è in uno di questi locali che comprende che tutti i sacrifici fatti per affermarsi come musicsta blues sono valsi a qualcosa nel momento esatto in cui una donna gli disse "mi hai toccato il cuore", una donna che nella sua vita non aveva ascoltato altro che blues.
La passione che Fabrizio mette quando suona l'armonica, colpisce un grande, Guy Davis, tanto da volerlo accanto a lui per il Lucerna Blues Festival, il più importante evento dedicato al blues dal vecchio continente.
Per Fabrizio Poggi "Il blues non è una musica, è un miracolo. Un dono meraviglioso che gli afroamericani hanno voluto regalarci per guarire la nostra anima. [...] Il blues è rabbia, dolcezza, disperazione, tenerezza, ma è qualcosa che appartiene all'intimo dell'essere umano: alla passione. E poichè la passione è qualcosa che sta dentro il cuore di ognuno di noi, non ha regole, nè tantomeno si può spiegare.[...] L'ottavo giorno Dio ha creato il blues."
E il blues lo ha ripagato di tanti sacrifici e di tanta passione, infatti Fabrizio Poggi è stato l'unico candidato italiano al Grammy Awards per il blues.
Una biografia da leggere che trascinerà il lettore alla scoperta non solo della vita di un grande artista, ma anche di un genere musicale meno diffuso in Italia, ma ugualmente interessante da ascoltare.
Silvia M.
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