sabato 9 aprile 2022

[Recensione] "Pollyanna" di Eleanor Hodgman Porter

 

"Pollyanna" (1913) racconta la storia di Pollyanna Whittier, una ragazzina orfana di madre che cerca di condurre una vita gioiosa, sebbene in povertà. Tutto cambia il giorno in cui perde anche l'adorato padre; rimasta sola, Pollyanna viene mandata a vivere con la ricca zia Polly Harrington. Tra nuove scoperte e difficoltà quotidiane, la ragazzina insegnerà a tutti il "gioco della felicità", che le aveva insegnato suo padre e che consiste nel trovare sempre qualcosa di cui essere contenti a prescindere dalle circostanze. Una storia toccante, capace, con la sua dolcezza, di strappare un sorriso a grandi e piccini. 

La piccola Pollyanna rimane orfana a soli undici anni. Dopo la morte del padre, il reverendo John, Pollyanna viene accolta dalla zia Polly Harringhton, sorella della madre. Zia Polly è una donna che inizialmente accoglie Pollyanna solo perché “ha un alto senso del dovere” ed è abituata a vivere da sola in una grande villa, circondata solo da domestici, finché l’arrivo della nipotina non sconvolge la sua vita. Pollyanna è una bambina piena di entusiasmo e ottimismo, sempre allegra e che riempie la casa di zia Polly di felicità. La bambina riesce subito a rendersi simpatica alla servitù e a farsi degli amici, tra i quali Jimmy, la signora Snow, il signor Pendelton e il dottor Chilton, e diffonde un gioco insegnatole dal padre: il gioco della felicità, che consiste nel trovare un lato positivo dietro ogni cosa, infatti dice di aver contato nella Bibbia ben 800 versetti che dicono di essere felici. In quel gioco, però, non riesce a coinvolgere zia Polly. Tutto cambia quando Pollyanna viene coinvolta in un terribile incidente.

Un racconto molto semplice ma che mette di buon umore. Una lettura rilassante che strappa sempre un sorriso e che riesce quasi a invogliare il lettore a seguire l’esempio di Pollyanna, che trasmette positività e felicità. Il libro riesce a dare una grande lezione: di non prendere tutto troppo seriamente, ma lasciarsi scivolare alcune cose e cercare sempre di trovare un lato buono dietro tutto anche se a volte può sembrare difficile.

Il gioco della felicità, infatti, è un gioco semplice che mette di buon umore che può essere giocato in qualsiasi momento e luogo, senza limiti e con entusiasmo, che riesce a dare conforto e rendere più felici nei nostri momenti meno allegri.



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