"Olga di carta" è una nuova saga di Elisabetta Gnone composta da tre volumi. Il primo di quetsa serie si intitola "Il viaggio straordinario".
Olga Papael è una
ragazzina che vive insieme alla mamma e alla nonna in una casa di campagna in
un paesino che si chiama Montetabà. Al paese ha molti amici e gode di una buona cultura, che
stupisce incredibilmente il maestro del villaggio, che nonostante sappia che
lei non è andata a scuola, intuisce comunque che la bambina sa’ molte cose,
d’altra parte suscita l’invidia dei concittadini.
Olga nelle sue storie
tratta tematiche molto profonde, quali l’amicizia, la fragilità e la crescita.
Racconta la storia di una bambina fatta interamente di carta, chiamata anche
lei Olga, che desiderando di diventare una bambina vera, lascia la sua casa e
sua madre per intraprendere un lungo viaggio fino ad arrivare dalla celebre
maga Ausolia, alla quale chiederà di diventare una bambina vera. Prima di
arrivare dalla maga, però, Olga dovrà affrontare molte avventure e conoscerà
nuovi amici, come un tasso e un bambino di nome Ik Ik, ma allo stesso tempo
molte disavventure, come ad esempio un brutto incontro con una bambina che la
ingannerà facendole perdere la strada.
Dopo un lungo viaggio,
Olga raggiungerà una spiaggia dove incontrerà una compagnia di circensi cui si
unirà diventando una trapezista. Lì conosce molte persone interessanti, che
ogni sera ai loro spettacoli, propongono al pubblico dei numeri diversi e
particolari. Olga conoscerà anche un orso bianco dal cuore tenero: è l’orso del
signor Jubàt, il proprietario del circo e direttore della compagnia, è un orso
a cui piace ricavare vestitini dalla carta di qualsiasi tipo. Quando infatti
conosce Olga, i due propongono al pubblico un numero che attirerà moltissimi
ospiti, ma in seguito ci saranno delle complicazioni quando Olga subirà “un
taglio netto”.
Ho apprezzato molto
questo libro perché, con grande semplicità sia dal punto di vista stilistico
che della trama, affronta tematiche molto sensibili come l’amicizia, la
crescita, ma soprattutto la fragilità. Olga (sia la bambina che racconta sia
quella che viene raccontata) infatti è una bambina che fa tesoro dei suoi
aspetti più fragili, che non per caso la rendono unica. Questo libro insegna
che ognuno ha le sue imperfezioni, e non per questo si deve scoraggiare, anzi ognuno
deve imparare a valorizzarsi, perché ha la propria personalità e deve rispettarla
negli aspetti positivi ed è se non riesce a correggere le proprie imperfezioni,
allora si possono valorizzare.
Tante avventure, tanti
personaggi rappresentano delle caratteristiche ben specifiche, come Olga
rappresenta la fragilità stessa.
Mi è piaciuta anche l’idea
dell’autrice di aver raccontato una storia…in un’altra storia! La narrazione
proprio per questo motivo risulta scorrevole e facile da seguire e capire.
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