giovedì 2 giugno 2022

[Recensione] "Olga di carta: il viaggio straordinario" di Elisabetta Gnone

 

"Questa è una storia vera. E' la storia di quando l'orso ammaestrato del signor Giubàt, alla fine, mi ha tagliata in due e l'Omino a molla mi ha riattaccata con lo scotch. Lui ha sempre con sé un rotolino di scotch, perché ogni tanto cli capita si staccarsi dal fondo della scatola e cadere fuori. La donna volante voleva prestarmi uno dei suoi cerotti, ma io dico che quando ti tagliano in due ci vuole qualcosa di forte per tenerti insieme."

"Olga di carta" è una nuova saga di Elisabetta Gnone composta da tre volumi. Il primo di quetsa serie si intitola "Il viaggio straordinario". 

Olga Papael è una ragazzina che vive insieme alla mamma e alla nonna in una casa di campagna in un paesino che si chiama Montetabà. Al paese ha  molti amici e gode di una buona cultura, che stupisce incredibilmente il maestro del villaggio, che nonostante sappia che lei non è andata a scuola, intuisce comunque che la bambina sa’ molte cose, d’altra parte suscita l’invidia dei concittadini.

Olga nelle sue storie tratta tematiche molto profonde, quali l’amicizia, la fragilità e la crescita. Racconta la storia di una bambina fatta interamente di carta, chiamata anche lei Olga, che desiderando di diventare una bambina vera, lascia la sua casa e sua madre per intraprendere un lungo viaggio fino ad arrivare dalla celebre maga Ausolia, alla quale chiederà di diventare una bambina vera. Prima di arrivare dalla maga, però, Olga dovrà affrontare molte avventure e conoscerà nuovi amici, come un tasso e un bambino di nome Ik Ik, ma allo stesso tempo molte disavventure, come ad esempio un brutto incontro con una bambina che la ingannerà facendole perdere la strada.

Dopo un lungo viaggio, Olga raggiungerà una spiaggia dove incontrerà una compagnia di circensi cui si unirà diventando una trapezista. Lì conosce molte persone interessanti, che ogni sera ai loro spettacoli, propongono al pubblico dei numeri diversi e particolari. Olga conoscerà anche un orso bianco dal cuore tenero: è l’orso del signor Jubàt, il proprietario del circo e direttore della compagnia, è un orso a cui piace ricavare vestitini dalla carta di qualsiasi tipo. Quando infatti conosce Olga, i due propongono al pubblico un numero che attirerà moltissimi ospiti, ma in seguito ci saranno delle complicazioni quando Olga subirà “un taglio netto”.

Ho apprezzato molto questo libro perché, con grande semplicità sia dal punto di vista stilistico che della trama, affronta tematiche molto sensibili come l’amicizia, la crescita, ma soprattutto la fragilità. Olga (sia la bambina che racconta sia quella che viene raccontata) infatti è una bambina che fa tesoro dei suoi aspetti più fragili, che non per caso la rendono unica. Questo libro insegna che ognuno ha le sue imperfezioni, e non per questo si deve scoraggiare, anzi ognuno deve imparare a valorizzarsi, perché ha la propria personalità e deve rispettarla negli aspetti positivi ed è se non  riesce a correggere le proprie imperfezioni, allora si possono valorizzare.

Tante avventure, tanti personaggi rappresentano delle caratteristiche ben specifiche, come Olga rappresenta la fragilità stessa.

Mi è piaciuta anche l’idea dell’autrice di aver raccontato una storia…in un’altra storia! La narrazione proprio per questo motivo risulta scorrevole e facile da seguire e capire.

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