Il libro ha l’andamento narrativo di un diario intimo. L’io
narrante è proprio Guido, un autista di pullman di linea di Torino che racconta
la sua personale vicenda. Sembra quasi di trovarsi comodamente seduti in un
salotto ad ascoltare la storia del protagonista che appare da subito come una
persona semplice e per bene.
Guido, per motivi di lavoro, viene trasferito dal deposito
“Portone” al deposito “Trapani” dove svolgerà i turni di notte.
Da subito si accorge che l’ ambiente di lavoro gli è ostile.
I colleghi in qualche modo fanno squadra tra loro mettendo in atto
comportamenti volti a danneggiarlo senza alcun motivo.
Le vessazioni sul lavoro sono molteplici e diverse: da una
tradotta che non lo aspetta a fine turno lasciandolo a piedi, costringendolo a
rientrare a casa più tardi del previsto, ai mezzi che gli vengono forniti in
deposito, vecchi e senza carburante.
Guasti, imprevisti e dispiaceri sono all’ordine del giorno,
oltre a strane vicende che si verificano a opera di dubbi individui sempre
nelle sue ore di lavoro.
Tutto ciò mina la salute di Guido e cambia il suo umore. La
situazione non passa inosservata in famiglia: se ne accorge la fidanzata, la
madre, la sorella e il suo unico amico collega, Pietro.
Guido chiede aiuto: prima al medico curante che gli concede
otto giorni di malattia, poi a un dirigente dell’azienda. Di Vitangelo si fida
e l’uomo capisce il malessere di Guido, ma non può accontentarlo nella
richiesta di tornare al deposito “Portone”. L’unica cosa che può fare è quella
di concedergli le ferie.
Finché proprio Pietro, il suo più caro amico, gli consiglia
di rivolgersi a un sindacato autonomo perché è chiaro ormai a tutti che
l’atteggiamento dei colleghi del deposito ”Trapani” è tipico di chi commette
mobbing.
L’autore con questo libro tratta il delicato tema del
mobbing, presente in alcuni ambienti lavorativi, e lo fa dando voce a Guido, un
protagonista semplice con cui il lettore simpatizza subito. La lettura è
piacevole, fluida e veloce, perché la curiosità di scoprire il finale del libro
è tanta.
⭐⭐⭐⭐
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