“C’è sempre la possibilità di essere perdonati, anche se ci si spinge troppo oltre. Il perdono di chi ci ama è a portata di mano.”
“La ragazza che cadde in
fondo al mare” di Axie Oh è un sorprendente romanzo che racconta un’antica
leggenda coreana in chiave fantasy.
La storia viene
raccontata in prima persona dalla giovane Mina, la quale vive in un villaggio
che da quasi un secolo viene regolarmente devastato da terribili tempeste. I
suoi abitanti pensano che sia la rabbia della loro divinità principale, il Dio
del Mare, che, indignato del comportamento ingrato e bellicoso degli umani, ha
abbandonato il suo popolo.
Ogni anno, dunque, una
fanciulla diversa viene gettata tra le onde del mare, in modo che venga data in
sposa al Dio affinché la sua furia possa essere placata. In molti, al
villaggio, pensano che la bellissima Shim Cheong possa svolgere un ruolo così
gravoso e addirittura porre fine alle tempeste una volta e per tutte. Cheong,
però, non ha intenzione di andare incontro a un destino che non ha scelto, ma
vuole sposare il fratello di Mina, Joon.
Nella notte del
sacrificio, quindi, Mina decide di proteggere il fratello e la sua amata e si
getta in mare al posto di Cheong. Inizia così un viaggio favoloso alla scoperta
del folklore coreano, in cui Mina si ritroverà catapultata in un altro mondo e
incontrerà spiriti, dei e svariate figure mitologiche.
Nonostante mi sia
avvicinata di recente alla letteratura orientale, ho amato molto questo libro innanzitutto
perché il tocco fantasy gli conferisce un ritmo avvincente e scorrevole e si
combina a un mistero che verrà rivelato solo alla fine.
Era da tempo che non
leggevo un romanzo così bello. La storia è molto originale e, fin dalle prime
pagine, mi sono fatta coinvolgere così tanto che ho quasi immaginato di essere
la protagonista e di compiere il fantastico viaggio raccontato tra le sue
pagine.
Ho conosciuto anche culture,
tradizioni e storie molto differenti dal mondo occidentale, dalle quali sono
rimasta stupita e affascinata.
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