domenica 3 settembre 2023

[Recensione] "Più forte di ogni addio" di Enrico Galiano

 


"Il giorno in cui scopri di essere felice è anche il giorno in cui scopri che sei fragile"


“Più forte di ogni addio” è un romanzo di Enrico Galiano che racconta la storia d’amore tra i due diciottenni Michele e Nina.

Quanto può durare un attimo? Certe volte può durare un secondo, una frazione di tempo così limitata che sembra già essere volata via. A volte, invece, può anche durare un’eternità, nel cui lasso di tempo si susseguono fiumi delle più diverse emozioni. Pertanto, è necessario vivere quell’attimo con tutto il cuore e coglierne sempre gli aspetti migliori. Questo è quello che imparano Nina e Michele, dal loro primo incontro in treno in poi.

Michele e Nina sono molto differenti l’un dall’altra; Nina si definisce un’orchidea, un fiore così fragile e delicato che può essere spezzato via molto facilmente dalle forti raffiche di vento. Per farsi conforto nei momenti più bui, dunque, stringe la collana che le ha regalato il padre morto da qualche anno. Nina ne rimpiange ancora la scomparsa, poiché era la persona a cui era più legata in assoluto.

Per Michele, i colori, gli odori, le parole e i gesti hanno un senso molto profondo da scoprire e interpretare. Il mondo circostante, ai suoi occhi, assume una concezione differente rispetto a quella degli altri. Lui si ferma a riflettere sui piccoli particolari delle cose come nessun’altro farebbe. La sua visione del mondo è cambiata quando, anni prima, ha perso la vista.

Quando incontra Nina sul treno, la prima cosa che nota è il suo profumo, un dettaglio che innescherà in lui una reazione a catena di emozioni che lo porteranno ad avvicinarsi sempre di più alla ragazza. Entrambi hanno molte cose da dirsi e da insegnare l’un l’altro.

Nina insegnerà a Michele a vivere pienamente la sua vita, a non lasciare perdere nemmeno un attimo e non avere rimpianti perché la vita può deviare il suo corso in qualsiasi momento. Michele, invece, le insegnerà a meravigliarsi di tutto, anche delle piccole cose, e ad amare se stessa e le persone che, a loro volta, la amano.

A causa di Nina, però, sopraggiungerà un ostacolo che potrebbe dividerli per sempre, senza concedere loro di potersi vedere mai più. Insieme a Michele dovranno lottare per restare uniti il più possibile,  cogliere ogni attimo della loro vita e crescere senza perdere mai le speranze giovanili.

Questo è uno di quei libri che ti prendono fin dall’inizio. È scritto a POV alternati, quindi sia dal punto di vista di Michele che da quello di Nina, che permette di conoscere la loro personalità, i loro sentimenti, e le loro emozioni in modo molto approfondito. Mentre che lo leggevo, addirittura, mi sono sentita come parte integrante della storia e mi è sembrato di riuscire  a parlare con i due protagonisti e di conoscerne il carattere e il pensiero.

Michele non vuole essere considerato come un non vedente, in quanto crede che quel non gli tolga ancora di più la caratteristica che lo distingue. Non vuole che le persone provino pietà o compassione per lui, ma vuole essere una persona normale, un ragazzo come tanti altri.

Nina, secondo me, rispecchia pienamente l’età adolescenziale e gli ostacoli che si possono incontrare durante tale età. Lei, infatti, ha vissuto un periodo di crisi dopo la morte del padre da cui è derivata una forte rabbia che lei è riuscita a sfogare, seppur bruscamente. In alcune cose mi sono rivista molto in lei, il che mi ha portato a versare anche qualche lacrima.

Questo romanzo è così speciale che anche a me ha lasciato molte lezioni, quali vivere senza rimorsi e trarre sempre il buono da ogni cosa, tenere alle perone che mi vogliono bene e vivere con la capacità di scoprire, immaginare e rimanere stupita.

È un libro fatto di piccoli particolari, che danno origine a un  grande romanzo!

Lo stile di Galiano è molto delicato e riesce a calarsi perfettamente nei panni dei protagonisti. Si tratta di un docente che riesce a scrivere di due studenti, il che mi ha fatto capire che l’autore è un Professore che si ricorda di essere stato un alunno, di aver studiato dietro i banchi di scuola e di aver attraversato anch’egli l’adolescenza.

Mi è venuto difficile mettere giù il libro, mi ha intenerita e in certi punti mi ha fatta piangere. Questa storia arriva direttamente al cuore, è così toccante e coglie il lettore nel profondo.



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