Recensione a cura di Serena.
“Clara va al mare” è un libro
di Guido Quarzo tra i più belli che abbia mai letto.
La protagonista
indiscussa è Clara, una bambina di
quattordici anni affetta dalla sindrome di Down. Il suo mondo è semplice, allegro
(a suo modo) e pieno di sogni, tra questi quello di rivedere il mare. Proprio
per questo motivo la ragazza, riuscendo a sfuggire dalle attenzioni dei
genitori, riesce ad uscire di casa e prendere un treno per Savona, dove c’è il mare.
Non appena sale sul treno
e occupa un posto, iniziano due viaggi: uno verso la realizzazione di un suo
piccolo desiderio, l’altro invece è un viaggio retrospettivo nelle sue emozioni
belle e brutte e nella sua mente, che la porta a ricordare alcuni avvenimenti
del suo passato. Non per caso si ricorda di Roberto, suo tutore e migliore
amico, che le ha insegnato ad orientarsi e l’ha portata per la prima volta al
mare, verso cui Clara ha sviluppato una grande passione.
Durante il viaggio in
treno, il lettore avrà la possibilità di delineare la figura di Clara
attraverso i suoi stessi occhi, di immedesimarsi nella parte e di conoscere il
suo mondo fatto di bontà e di desideri da volere realizzare. Conoscerà una
bambina molto ottimista e allegra, piena di sogni e costruttrice di una vita
semplice e fatta di affetti, di piccole cose che possono rendere felici tutti.
Personalmente, trovo che Clara sia un personaggio da prendere come esempio,
perché ai giorni d’oggi in molti si attaccano ai beni materiali e si distaccano
da ciò che conta veramente, come l’amore dei propri cari e, certe volte, anche
dalle proprie passioni e quindi dalle cose che ci rendono felici e sereni con
noi stessi. La felicità materiale in realtà è solo apparente, l’affetto, il
ricordo e le nostre passioni, invece, sono la nostra vera felicità.
Trovo che sia una lettura che debba essere riscoperta e riproposta ai giovani, perché è un libro molto delicato, tenero ma allo stesso tempo ironico e piacevole.
Guido Quarzo è uno
scrittore per bambini e ragazzi. Laureato in pedagogia, ha lavorato per molti
anni nella scuola elementare, sia come insegnante sia come formatore. Si è
occupato di teatro per ragazzi, scrivendo testi e organizzando laboratori e
spettacoli. Dal 1989 ha iniziato a pubblicare testi di narrativa per ragazzi,
lasciando l’insegnamento pochi anni dopo.
Per Il Battello a Vapore
ha pubblicato Amici nel mare, Ranocchi a merenda, Chi trova un pirata trova un
tesoro, La coda degli autosauri, scritto in collaborazione con Anna Vivarelli e
Pirati a Rapallo, scritto con Sebastiano Ruiz Mignone.
Nel 1995 ha vinto il
premio Andersen come miglior autore dell'anno. Nel 1996 ha vinto il Premio
Cento assieme ad Anna Vivarelli per il libro Amico di un altro pianeta.
Dal 2011 dirige la
«collana bestiale» della casa editrice Notes edizioni. Nel 2013 vince il premio
Andersen con il romanzo La meravigliosa macchina di Pietro Corvo, edito da
Salani.
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