domenica 30 luglio 2023

[Recensione]"Mister Dystopic" di Paola Michelazzo

 


Mister Dystopic appare da subito un libro diverso dal solito.

Il libro è molto ben strutturato, è stato fatto un ottimo lavoro nel creare una trama lineare, credibile, pur nella sua irrealtà, mai scontata soprattutto e sempre gradevole.

I personaggi sono tutti molto complessi, non solo per gli aspetti del carattere, ma per il modo in cui vivono e interagiscono.

Mister Dystopic infatti è un romanzo che mescola la realtà e la fantasia. La vita reale e concreta, con i problemi del quotidiano, che sono quelli di Linda, la protagonista, si intrecciano a quelli di un mondo, l’universo di Dystopic che di fatto è un mondo digitale, ma che esiste realmente e ha un suo indiscusso titolare.

Lui è appunto Mr Dystopic che si mostra in video con una strana maschera di Anubi.

Quasi filosofeggiando, mi sembra di leggere tra le righe del romanzo, l’antica dicotomia tra essere e apparire.

Infatti, Linda sembra avere tutto, o quasi. È una professionista affermata e benestante, ha un figlio che adora e, all’apparenza, un matrimonio felice.

Ma non è così: la sua vita privata è un disastro e la sua insoddisfazione la riversa cercando di raggiungere vette sempre più alte a livello professionale, mostrandosi una stacanovista, spesso cinica fino ad apparire odiosa.

Nel suo passato si cela una dolorosa perdita, un uomo che ha amato e che è morto nel disastro mondiale che ha cambiato il corso della storia: il crollo delle Twin towers.

Questo è stato un passaggio della lettura un po' difficile per quanto mi riguarda. Purtroppo realmente quell’11 settembre ha cambiato la vita e il corso degli eventi, ha modificato i rapporti diplomatici e politici, e ci ha fatto riflettere su come, purtroppo, le errate interpretazioni delle religioni, usate per giustificare folli ideologie, possano diventare estremamente pericolose e capaci di alimentare l’odio razziale.

Nel libro, l’autrice porta il lettore indietro nel tempo, a quel tragico giorno, descrivendo le scene drammatiche che credo ognuno di noi abbia visto nelle dirette dei tg che trasmettevano il tutto a reti unificate.

Fa entrare alcuni personaggi in quell’inferno di fuoco e fiamme e, se da un lato questo le consente di dare risalto all’eroismo di quelle persone che hanno perso la vita per salvarne altre, dall’altro lato ci dimostra come l’animo umano sa essere cattivo anche in simili circostanze, come nel genere umano è insito l’odio e la vendetta capace di passare sopra tutto.

Se in un mondo reale, crediamo che prima o poi giustizia sarà fatta e chi ha sbagliato in qualche modo pagherà, in Mister Dystopic, la giustizia sarà fatta proprio da quell’essere, che sembra essere onnipotente, che si nasconde dietro la maschera di Anubi. Sarà lui a punire gli stolti, i corrotti, i colpevoli, sarà lui a farli entrare in un meta universo privandoli delle loro facoltà decisionali. Lo farà con tutti i mezzi a sua disposizione e non guarderà razze, età, condizioni sociali né vincoli parentali. Farà giustizia senza se e senza me. Perché Dystopic, a differenza del mondo reale, è perfetto.

Ma è davvero così perfetto Mr Dystopic?

Chi si cela dietro la maschera e perché non mostra il suo viso?

Eppure si mostrerà capace di amare. Ma che tipo di amore è il suo?

Sono tante le domande e i dubbi che insorgono dalla lettura di questo interessante testo che rivela l’abilità dell’autrice e un’ottima capacità descrittiva.

Recensione a cura di Silvia.

 



lunedì 17 luglio 2023

[Recensione] "Inciampando lungo il Tamigi" di Giorgia Cominato

 


"E cosa c'è di male nell'essere diverso dagli altri, al di sopra degli usi e costumi del luogo e del momento? Era quello il bello di Londra."

“Inciampando lungo il Tamigi” di Giorgia Cominato racconta la permanenza a Londra della ventitreenne Giulia, che dopo aver conseguito la laurea triennale in lingue, decide di cercare un po’ di libertà e provare la sua dimestichezza in inglese nella sua città del cuore, ovvero Londra.

Appassionata di Harry Potter e Bridget Jones, Giulia ama profondamente quella città. Una volta arrivata, dunque, alloggerà all’iconico Green Lantern, un pub ostello molto noto dove otterrà anche un posto di lavoro come barista, a fianco di due divertentissimi collaboratori, Jack e José. La sua avventura londinese procederà a casa della signora Branka, che si dimostrerà disponibile e ospitale nei suoi confronti, per poi riunirsi con la sua amica di università Alice e trovare un nuovo alloggio nel quartiere di Little Venice, dove vivrà con altre persone provenienti da tutto il mondo, quali uno spagnolo, un francese, e un (affascinante) milanese che si chiama Giulio.

Tra fermate della tube, turni di lavoro alquanto movimentati, ubriacature indesiderate, pretendenti respinti e colpi di scena, a Giulia non mancheranno sicuramente le innumerevoli gaffe che faranno ironicamente degenerare la sua reputazione e la porteranno ad abbassare la guardia verso un vicinissimo pericolo all’orizzonte.

Fin dalle prime pagine è evidente l’amore che l’autrice prova verso Londra. Tramite la protagonista, infatti, si può intraprendere un viaggio vero e proprio nella capitale britannica che risulta come un centro vivo e pulsante, in posti più o meno illustri, quartieri e locali con regole originali e sorprendenti (ad esempio il Time bar, dove il cliente paga la durata di tempo che passa al suo interno e non il cibo o le bevande consumate). Il viaggio è piacevole e appassionante, anche grazie allo stile adottato dalla scrittrice, di semplice comprensione, leggero e ironico.

Giulia è un personaggio simpatico e buffo al tempo stesso perché, nonostante tenti più volte di mostrarsi una persona seria e organizzata, finisce sempre per combinare  gaffe e cacciarsi in situazioni imbarazzanti. Lei stessa, infatti, si paragona alla pasticciona Bridget Jones.

Il libro segue un andamento molto divertente che riuscirà a strappare sicuramente molte risate al lettore e che lo invoglierà a procedere nella narrazione, dettaglio che rende la lettura veloce e piena di curiosità.

Tengo a sottolineare un particolare che mi ha molto incuriosita, ovvero il fatto di aver denominato alcuni capitoli con espressioni idiomatiche inglesi con la rispettiva traduzione sotto, fatto che rende il libro ancora più British.



giovedì 13 luglio 2023

[Recensione] "La portalettere" di Francesca Giannone

Attraverso un arco temporale di circa vent’anni, l’autrice ci fa conoscere le vicende della famiglia Greco che vive in una piccola località salentina, Lizzanello.

Siamo agli inizi degli anni ’30, quando Carlo Greco decide di ritornare nel suo paese d’origine con il figlio, ancora molto piccolo, e la moglie Anna.

Anna non è una donna del Sud e lo dimostrerà fin da subito. Anna ha una sua personalità, un suo stile di vita, è colta e ama la lettura, non va in chiesa e dice sempre ciò che pensa. Anna è se stessa e, per questo motivo, a Lizzanello per tutti è la forestiera, la donna straniera, venuta da fuori.

Anna è una donna molto bella, affascinante, che sa parlare il francese, e di lei si innamorerà perdutamente e, segretamente, il fratello di Carlo.

Lui è Antonio che è sposato con una donna che forse non ha mai amato e che è in tutto e per tutto l’esatto opposto di Anna.

Con Anna, Antonio condivide la passione per la lettura. Leggono gli stessi libri e poi li commentano e tra loro si crea una forte amicizia, un legame che non andrà mai oltre i limiti.

Anna è la moglie di Carlo, Anna ama Carlo; Antonio lo terrà sempre ben presente e rimarrà fedele alla moglie sebbene, di fatto, da separato in casa.

Anna però riuscirà a ritagliarsi uno spazio importante a Lizzanello; infatti, parteciperà e vincerà un concorso alle Poste come portalettere.

Anna rompe tutti gli schemi di una piccola comunità che vede la donna solo come moglie e angelo del focolare domestico, spesso sottomessa alla volontà di un marito padrone.

Anna inizierà a essere una presenza amica, consegnerà lettere di parenti lontani, di figli e mariti emigrati per lavoro, lettere d’amore di fidanzati e, qualche volta, a causa del diffuso analfabetismo, le leggerà.

E ad Anna toccherà consegnare le cartoline di richiamo alle armi per la Seconda Guerra Mondiale.

Anna è un esempio di donna moderna ante litteram, è una donna che si fa forte della sua cultura e delle sue idee, che conserva e difende anche a costo di apparire impopolare persino con la sua famiglia.

Anna è una femminista, è un’amica delle donne, di quelle sole o vittime di violenza, di ragazze madri ripudiate dalla società o di donne giudicate male ingiustamente da una comunità bigotta che vive di cliché.

Anna è orgoglio, è dignità, è esempio di madre amorevole, di moglie innamorata, ma non disposta a sottomettersi per questo alle idee del marito.

Anna è integrità, forza e coraggio.

Un libro che appassiona, ben scritto, che racconta con garbo uno spaccato di storia italiana del sud Italia.



venerdì 7 luglio 2023

Promozione: BOX di Land Editore in edizione limitata.

 

Amici lettori, oggi ho una grande novità per tutti gli amanti dei libri e dei gadget! Sono entusiasta di presentarvi quattro nuove fantastiche box, che Land Editore ha pensato appositamente per soddisfare le vostre passioni letterarie. Ogni box è un tesoro di scoperte e avventure letterarie, accompagnato da gadget unici e sorprendenti.

Sono sicura che troverete la box perfetta per voi, lo scrigno dei desideri che vi permetterà di arricchire la vostra collezione o, meglio ancora, che vi aiuterà a fare un regalo originale ai vostri amici. Senza ulteriori indugi, ecco a voi le quattro inimitabili box.

Box in noir


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Non perdere l'opportunità di ampliare la tua biblioteca e scoprire tanti gadget straordinari.


martedì 4 luglio 2023

Recensione: "Miss Book a Casa Glicine" di Jane Rose Caruso e Lisa Bresciani

 


Recensione a cura di Silvia M.

È vero, addolcisco i cuori ma nessun cuore può essere addolcito se la volontà di chi lo richiede non è propensa, ricordatelo sempre.”

Non è un caso che io abbia scelto proprio questa citazione del libro per iniziare questa recensione.

Miss Book a Casa Glicine” è una carezza per l’anima, un libro che riscalda i cuori, una calda mantella in un giorno di freddo.

È un libro che sa di casa, di buono, di vero. Sa di famiglia e di sentimenti autentici, sa di puro. Sa di amore.

Ogni personaggio, nella sua semplicità, trasmette qualcosa.

I colori e i sapori dell’autunno, il lieve tepore delle giornate, l’arancio delle zucche sono resi vivi dalla preparazione del Festival dell’autunno e vi troverete, senza accorgervene, seduti proprio sotto al glicine ad attendere l’arrivo di Miss Book che ha lo straordinario potere di aiutare con la sua presenza.

In realtà, Miss Book mi è sembrata la metafora della lealtà e della saggezza. Miss Book arriva al cuore perché sa dire e fare ciò che è giusto nel momento opportuno.

“Non fate mai prevalere l’orgoglio, la cattiveria e la falsità, in nessun caso. Non ragionate con la testa. Vivete ciò che il mondo ha da offrirvi.”

Miss Book è conforto, come è di conforto questo piccolo gioiello, arricchito dalla prefazione curata da Paola Marengo, da consigli di cucina (e non solo!) e da deliziose illustrazioni.


⭐⭐⭐⭐⭐