Mister Dystopic
appare da subito un libro diverso dal solito.
Il libro è molto ben
strutturato, è stato fatto un ottimo lavoro nel creare una trama lineare,
credibile, pur nella sua irrealtà, mai scontata soprattutto e sempre gradevole.
I personaggi sono tutti
molto complessi, non solo per gli aspetti del carattere, ma per il modo in cui
vivono e interagiscono.
Mister Dystopic infatti è
un romanzo che mescola la realtà e la fantasia. La vita reale e concreta, con i
problemi del quotidiano, che sono quelli di Linda, la protagonista, si
intrecciano a quelli di un mondo, l’universo di Dystopic che di fatto è un
mondo digitale, ma che esiste realmente e ha un suo indiscusso titolare.
Lui è appunto Mr Dystopic
che si mostra in video con una strana maschera di Anubi.
Quasi filosofeggiando, mi
sembra di leggere tra le righe del romanzo, l’antica dicotomia tra essere e
apparire.
Infatti, Linda sembra
avere tutto, o quasi. È una
professionista affermata e benestante, ha un figlio che adora e, all’apparenza,
un matrimonio felice.
Ma non è così: la sua vita privata è un disastro e la sua
insoddisfazione la riversa cercando di raggiungere vette sempre più alte a
livello professionale, mostrandosi una stacanovista, spesso cinica fino ad
apparire odiosa.
Nel suo passato si cela una dolorosa perdita, un uomo che ha amato e
che è morto nel disastro mondiale che ha cambiato il corso della storia: il
crollo delle Twin towers.
Questo è stato un
passaggio della lettura un po' difficile per quanto mi riguarda. Purtroppo
realmente quell’11 settembre ha cambiato la vita e il corso degli eventi, ha
modificato i rapporti diplomatici e politici, e ci ha fatto riflettere su come,
purtroppo, le errate interpretazioni delle religioni, usate per giustificare
folli ideologie, possano diventare estremamente pericolose e capaci di
alimentare l’odio razziale.
Nel libro, l’autrice
porta il lettore indietro nel tempo, a quel tragico giorno, descrivendo le
scene drammatiche che credo ognuno di noi abbia visto nelle dirette dei tg che
trasmettevano il tutto a reti unificate.
Fa entrare alcuni
personaggi in quell’inferno di fuoco e fiamme e, se da un lato questo le
consente di dare risalto all’eroismo di quelle persone che hanno perso la vita
per salvarne altre, dall’altro lato ci dimostra come l’animo umano sa essere
cattivo anche in simili circostanze, come nel genere umano è insito l’odio e la
vendetta capace di passare sopra tutto.
Se in un mondo reale,
crediamo che prima o poi giustizia sarà fatta e chi ha sbagliato in qualche
modo pagherà, in Mister Dystopic, la giustizia sarà fatta proprio da
quell’essere, che sembra essere onnipotente, che si nasconde dietro la maschera
di Anubi. Sarà lui a punire gli stolti, i corrotti, i colpevoli, sarà lui a
farli entrare in un meta universo privandoli delle loro facoltà decisionali. Lo
farà con tutti i mezzi a sua disposizione e non guarderà razze, età, condizioni
sociali né vincoli parentali. Farà giustizia senza se e senza me. Perché
Dystopic, a differenza del mondo reale, è perfetto.
Ma è davvero così
perfetto Mr Dystopic?
Chi si cela dietro la
maschera e perché non mostra il suo viso?
Eppure si mostrerà capace
di amare. Ma che tipo di amore è il suo?
Sono tante le domande e i
dubbi che insorgono dalla lettura di questo interessante testo che rivela
l’abilità dell’autrice e un’ottima capacità descrittiva.
Recensione a cura di Silvia.