“Inciampando lungo il
Tamigi” di Giorgia Cominato racconta la permanenza a Londra della ventitreenne
Giulia, che dopo aver conseguito la laurea triennale in lingue, decide di
cercare un po’ di libertà e provare la sua dimestichezza in inglese nella sua città
del cuore, ovvero Londra.
Appassionata di Harry
Potter e Bridget Jones, Giulia ama profondamente quella città. Una volta arrivata,
dunque, alloggerà all’iconico Green Lantern, un pub ostello molto noto dove
otterrà anche un posto di lavoro come barista, a fianco di due divertentissimi
collaboratori, Jack e José. La sua avventura londinese procederà a casa della
signora Branka, che si dimostrerà disponibile e ospitale nei suoi confronti,
per poi riunirsi con la sua amica di università Alice e trovare un nuovo
alloggio nel quartiere di Little Venice, dove vivrà con altre persone provenienti
da tutto il mondo, quali uno spagnolo, un francese, e un (affascinante)
milanese che si chiama Giulio.
Tra fermate della tube,
turni di lavoro alquanto movimentati, ubriacature indesiderate, pretendenti
respinti e colpi di scena, a Giulia non mancheranno sicuramente le innumerevoli
gaffe che faranno ironicamente degenerare la sua reputazione e la porteranno ad
abbassare la guardia verso un vicinissimo pericolo all’orizzonte.
Fin dalle prime pagine è
evidente l’amore che l’autrice prova verso Londra. Tramite la protagonista, infatti,
si può intraprendere un viaggio vero e proprio nella capitale britannica che
risulta come un centro vivo e pulsante, in posti più o meno illustri, quartieri
e locali con regole originali e sorprendenti (ad esempio il Time bar, dove il
cliente paga la durata di tempo che passa al suo interno e non il cibo o le
bevande consumate). Il viaggio è piacevole e appassionante, anche grazie allo
stile adottato dalla scrittrice, di semplice comprensione, leggero e ironico.
Giulia è un personaggio
simpatico e buffo al tempo stesso perché, nonostante tenti più volte di
mostrarsi una persona seria e organizzata, finisce sempre per combinare gaffe e cacciarsi in situazioni imbarazzanti.
Lei stessa, infatti, si paragona alla pasticciona Bridget Jones.
Il libro segue un
andamento molto divertente che riuscirà a strappare sicuramente molte risate al
lettore e che lo invoglierà a procedere nella narrazione, dettaglio che rende
la lettura veloce e piena di curiosità.
Tengo a sottolineare un particolare che mi ha molto incuriosita, ovvero il fatto di aver denominato alcuni
capitoli con espressioni idiomatiche inglesi con la rispettiva traduzione
sotto, fatto che rende il libro ancora più British.
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