“Il mercante di Venezia” è una commedia in cinque atti di
William Shakespeare.
La vicenda ruota intorno alla storia d’amore tra Bassanio, un
giovane e affascinante veneziano non molto ricco, e la nobildonna Porzia.
Bassanio, per racimolare un po’ di denaro, viene aiutato dal
suo amico Antonio, un noto mercante che ha intrapreso un’attività di commercio
via mare e che aspetta una nutrita somma di denaro da alcune navi. I due si
erano precedentemente accordati con l’usuraio ebreo Shylock per avere in
prestito un totale di 3000 ducati, che avrebbero restituito una volta arrivate le
vetture noleggiate da Antonio. Quando il mercante, però, viene a sapere che
alcune sue navi sono affondate, inizierà un’aspra antipatia con Shylock, anche
perché nel frattempo l’usuraio progetta la sua terribile vendetta nei confronti
di Antonio. Dal nucleo narrativo centrale si digradano molte altre intriganti
vicende che confluiranno nel lieto fine di tutta la commedia.
Fin dall’inizio è evidente una delle più evidenti costanti
della drammaturgia di Shakespeare, vi è infatti una continua interazione tra la
classe aristocratica e quella mercantile e borghese. Vi è un continuo incontro
di varie mentalità che si inquadrano nella Venezia rinascimentale, teatro di
ricchi traffici commerciali. I vari personaggi risultano ben contestualizzati e
riflettono perfettamente la classe sociale in cui sono collocati.
La commedia mette in risalto uno dei personaggi femminili sicuramente
meglio riusciti della produzione del poeta inglese: la nobildonna Porzia.
Porzia merita sicuramente un posto di rilievo in questo scritto proprio per la
sua incredibile intraprendenza e le sue qualità: è colta e piena di ingegno, è
colei che durante gli atti, sarà in grado di giocare un ruolo chiave per
mettere d’accordo Antonio e Shylock, sventando così i piani di quest’ultimo.
La commedia vuole dare, infine, un messaggio universale contro
ogni tipo di discriminazione.
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