È bello, ogni tanto,
tornare bambini. Quest’anno al Salto ho avuto il piacere di incontrare Jeff
Kinney, l’autore dell’amatissima serie Diario di una schiappa, di parlargli e
stringergli la mano. Al firmacopie tenuto dalla Casa Editrice Il Castoro ho
avuto anche la fortuna di avere un suo autografo su due dei miei libri
preferiti della saga.
Dato che siamo, ormai, a
ridosso dell’estate, vi consiglio un libro a tema, ovvero “Diario di una
schiappa: portatemi a casa!”. Greg, la nostra schiappa protagonista, è felice
perché sono finalmente iniziate le vacanze e può rilassarsi senza alcun
problema, almeno finché sua madre non propone di organizzare una gita di
famiglia “istruttiva”. Greg, i suoi genitori e i fratelli Rodrick e Manny
partono, quindi, all’avventura, senza un posto preciso verso cui dirigersi, ma
con l’intenzione di condividere dei momenti rilassanti insieme. I loro piani,
però, non vanno come si aspettavano e il viaggio si rivela più rocambolesco di
quanto avessero previsto tra imprevisti, sagre di paese, ospiti piuttosto
strani e incontri del tutto inaspettati!
Era da molto tempo che
non leggevo un Diario di una schiappa. È una di quelle letture di cui si sente
bisogno quando si ha voglia di letture leggere e divertenti. La particolarità
del libro, e in generale della serie, risiede nel fatto che l’autore racconti
di persone normali e faccende apparentemente usuali in modo del tutto
iperbolico ed esilarante, talvolta paradossale, in un climax di avvenimenti del
tutto fuori dagli schemi. Per questo motivo la curiosità nel lettore scresce maggiormente.
Inoltre, ogni volume del
Diario di una schiappa è sempre caratterizzato da un personaggio in più, al di
fuori della solita narrazione, che conferisce alla singola storia un tratto distintivo.
A proposito, nessuna storia è uguale ad un'altra, motivo per cui ognuna si
riconosce e si ricorda facilmente.
Ho sempre pensato che la
serie del “Diario di una Schiappa” sia stato un modo singolare e divertente di
avvicinare molti giovani e bambini alla lettura, grazie anche al modo in cui si
presenta: viene definita, infatti, una graphic novel per la presenza di vignette illustrate in vari
punti della narrazione.
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