"Due corpi e due anime che si ricongiungono per l'eternità, in un continuum spazio temporale, per dare vita a quell'infinito che solo l'amore può dare. [...] Un'immagine prende forma: un cerchio in cui non c'è inizio e non c'è fine, come un serpente che si arrotola su se stesso per cercare di mordersi la coda."
La vita dei Faraoni e i corredi funerari, le grandi piramidi riccamente affrescate con messaggi importanti da decifrare fanno da sfondo a questa intricata vicenda, che all'inizio si presenta come un romance storico e che alla fine vira verso il contemporary romance.
Una trama in cui la simbologia è un particolare non trascurabile, anzi nè è forse la chiave di lettura.
Meredith Walker, inglese, figlia di una famiglia in vista, molto impegnata in politica, è una promettente archeologa con un carriera in ascesa e un amore finito.
Il lavoro è il mezzo o lo strumento che le consente di cambiare aria per un pò di tempo: accetta di partire per una missione archeologica in Sudan, nella valle di Meroe, per studiare l'interno della piramide in cui si trova il sarcofago del faraone Shabarqa e della sua sposa, della quale occorre scoprire l'identità.
Meredith non sa che una volta in Sudan dovrà affrontare diversi problemi: per prima cosa, lo smarrimento della valigia in aeroporto; la seconda, una squadra di lavoro al maschile nella quale due colleghi saranno con lei particolarmente ostili. In particolare il capoarcheologo Sedhil Maharaj, originario di Nuova Delhi, con il quale sarà costretta a lavorare braccio a braccio dentro la piramide per risolvere un intricato enigma che riguarda il faraone e la sua consorte. I due studiano, si confrontano ma soprattutto litigano. Di lite in lite, Meredith dimostrerà la sua preparazione. Donna dotata di grande intuito, le sfide non le fanno paura. Per tanti anni ha dovuto lottare contro una madre anaffettiva, invadente, con un'evidente preferenza nei confronti del fratello. Ma è proprio quella sua tenacia ad affascinare Sedhil che, di giorno in giorno, si innamora di lei. Infatti, all'interno di quella piramide, davanti a una parete di incisioni e geroglifici, Sedhil e Meredith scoprono non solo di essere in grado di risolvere l'enigma del faraone, ma anche di essersi innamorati.
"E quando la mia anima e il mio cuore ti raggiungeranno, insieme ci presenteremo davanti ad Anubi, a Toth e Horus e insieme giungeremo davanti a Osiride per il lungo viaggio verso l'eternità degli Dei."
Poche parole che Meredith ha dedotto dalle decifrazione di segni che portano in calce la firma di Shabarqa, l'ultimo faraone nero dell'egemonia di Meroe, prima che il vicino Egitto, tornando al potere, eliminasse una civiltà antica e temuta.
Una dichiarazione d'amore verso la sua amata, come quella che Sedhil vorrebbe fare a Meredith, promettendole amore infinito. Ma nella sua vita c'è un segreto, complicato da spiegare, proprio come quei segni dentro la piramide. Quando trova il coraggio di parlare accade nella loro vita qualcosa di imprevedibile e violento. Costretti a una dolorosa separazione, dopo aver vissuto momenti drammatici sospesi tra la vita e la morte, Meredith e Sedhil si ritroveranno. E qui non vado oltre, perchè il segreto che Sedhil nasconde è da leggere! Io mi sono commossa, perchè è qualcosa di doloroso e bello al tempo stesso che avvalora il personaggio di Sedhil che prima lo si odia e poi lo si adora, scoprendone un grande cuore e una profonda nobiltà d'animo.
Romanzo elegante, un target al di sopra della media, che può appassionare chi non conosce la storia dei Faraoni e che farà innamorare i lettori che seguono l'egittologia.
Una ricerca storica approndita, riferimenti storici, impegno sociale sono gli elementi caratteristici di questo libro che ha tutte le qualità per soddisfare anche i lettori più colti ed esigenti.
Silvia M.
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