martedì 18 marzo 2025

[Recensione] "Il futuro è stato bellissimo" di Michael J. Fox

 

Il libro autobiografico di Michael J Fox è un viaggio intenso ed emozionante in cui il celebre attore racconta alcuni episodi della sua vita dopo la diagnosi del morbo di Parkinson. 

Questa patologia generalmente diagnosticata in età avanzata, per l' attore comincia a manifestare i suoi sintomi in età precoce e gli viene diagnosticata a trent'anni. Michael nella realtà è proprio come nel celebre personaggio interpretato nella saga di Ritorno al futuro: attivo, curioso, instancabile, caparbio, spiritoso con tanti progetti per la vita. Sposato e con un quattro figli: un maschio e tre femmine. Sam il primogenito è l' unico che ha ricordo di papà senza i sintomi del male. Per le figlie invece, essendo nate dopo, il papà con il morbo di Parkinson è una esperienza con la quale hanno sempre dovuto fare i conti. Inizialmente l' attore incapace di accettare una così dura realtà cade preda dell' alcool. Fino a quando con il supporto di sua moglie Tracy si dà una scossa e piano piano ritrova la giusta via. Affrontando le difficoltà legate al Parkinson, ricomincia a recitare: partecipa ad alcuni film e serie di successo, a viaggi di vacanza con la famiglia, partecipa a sorpresa al settantesimo compleanno della mamma in Irlanda del Nord e all' ottantesimo compleanno della stessa in Canada. 

Michael ha origini irlandesi, ma è nato e cresciuto in Canada fino a quando non ha deciso di mollare tutto per andare a fare l'attore in California. Nel frattempo deve affrontare un delicato intervento alla colonna vertebrale, un' altro dovuto a una caduta causata dal male che lo affligge da tanti anni e che nel tempo è sempre andato avanti portando un peggioramento della qualità della vita. Ma Michael riesce a ritrovare sempre la forza e a rialzarsi e combatte con la sua fondazione di ricerca per il morbo di Parkinson, che rappresenta oggi la più solida realtà di ricerca per la malattia e se ancora non è riuscita a trovare una cura definitiva, ma ha sicuramente migliorato la condizione di vita di tanti malati. 

Leggendo questo libro, si percepisce che il personaggio Marty Mc Fly, protagonista di Ritorno al futuro, è stato cucito su Michael J Fox: il carattere della persona e quello dell' attore sono identici. Michael sta vivendo una vita piena dell' amore della sua famiglia, delle esperienze lavorative (riesce addirittura ad andare a girare un documentario in Nepal e giocare a golf nonostante tutto), a ogni caduta segue una rialzata, non si abbatte e non si dà per vinto e ci insegna che la vita va affrontata e vissuta nonostante tutte le difficoltà che possiamo trovarci davanti. 

Grazie Marty Mc Fly, grazie Michael J Fox.



lunedì 17 marzo 2025

[Segnalazione d'uscita] "Cronache di Nectunia: il risveglio - Vol 1" di Daniela Ruggero

 


In un futuro non molto lontano, il mondo così come lo conosciamo non esiste più. Le malattie sono debellate, la morte, il dolore e la sofferenza non fanno più parte della vita. Non c’è spazio per l’inquinamento che soffoca i mari, l’aria e la terra. Tutto è pace, fratellanza e unione. Nessun crimine violento, nessuna disputa. Nella perfezione di questo mondo, tuttavia, un gruppo di ribelli combatte la sua guerra silenziosa, consapevole che tanta eccellenza cela un’amara verità: la schiavitù del popolo che vive nelle terre emerse.
In questa perfezione, l’amore, quello vero, sgretolerà le trame del potere e ridarà speranza all’umanità intera.
Un grido si alza dai fondali del mar Mediterraneo, un inno alla libertà: Siamo nati liberi e moriremo liberi.

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mercoledì 5 marzo 2025

[Recensione] "La neve in fondo al mare" di Matteo Bussola

 


Forse alla fine i fragili siamo sempre stati noi. Noi che ci ostiniamo a sognare gli uomini o le donne che diventerete, o a rimpiangere i bambini e le bambine che eravate, senza mai vedere il ragazzo o la ragazza che abbiamo davanti.

Ci sono degli autori che riescono a trattare con incredibile delicatezza delle tematiche molto dure, di cui nessuno spesso vorrebbe sentire parlare, ma il tono che viene usato è perfino rassicurante. È il caso di “La neve in fondo al mare” di Matteo Bussola.
Il libro si presenta come il diario di un papà, Caetano Bernardi, in cui il protagonista racconta la triste storia di un genitore che assiste sofferente ormai da molto tempo il figlio quattordicenne Tommy lottare contro l’anoressia in un ospedale, nello specifico nel reparto di psichiatria infantile. Nel diario descrive ogni suo sentimento verso il figlio, la frustrazione nel vederlo ridotto pelle e ossa, la speranza di trovare un modo per aiutarlo e la difficoltà di comprendere come si sia ridotto in questo stato. Racconta quindi la sua vita e approfondisce il rapporto che pensava li legasse.
Riflette anche sulla contraddittorietà delle parole “psichiatria infantile”, ed evidenzia quanto siano contrastanti tra loro. Afferma perfino che questo spiacevole ossimoro non debba esistere (e non ha tutti i torti).
Caetano non è però solo, perché vi sono molti altri ragazzini più o meno coetanei di Tommy che hanno dei disturbi simili. Tra le corsie dell’ospedale, infatti, conosce i loro genitori, con cui spesso si trova ad avere un confronto.
La prima cosa che ho notato quando ho intrapreso la lettura di questo libro è, nonostante il realismo della storia, la dolcezza dello stile semplice e lineare utilizzato dall’autore per descrivere tutti i disagi dell’età adolescenziale. Il tono infatti è molto pacato, a tratti quasi rassicurante e riesce a bilanciare la durezza delle storie che vengono raccontate. 
A proposito, come accennavo prima, vi sono molte storie che si intrecciano e ognuna trasmette messaggi differenti. Ad esempio oltre al tema dei disturbi alimentari, vengono trattati anche i disturbi psichici e la violenza sui minori (solo per citarne alcuni) che vengono uniti da un unico filo conduttore: il rapporto tra genitori e figli, non sempre facile. Il protagonista pensa infatti di aver perso un punto di contatto con suo figlio quando questi, a partire dagli undici anni, ha iniziato a diventare più indipendente e a caricarsi di aspettative. Quelle stesse aspettative che lo hanno portato all’anoressia. Il loro rapporto è costituito da alti e bassi, soprattutto durante l’età adolescenziale a causa della loro difficoltà di comunicare, a tal punto che Caetano definirà Tommy uno sconosciuto in uno degli ultimi capitoli.
Vorrei anche aggiungere una piccola spiegazione a proposito del titolo: nel momento in cui il protagonista si confida con un altro padre, questi gli dice che è impossibile trovare la neve in fondo al mare, e allo stesso modo non vorrebbe più trovare la figlia in un reparto di psichiatria. Un ossimoro molto insolito, ma efficace al tempo stesso. Un libro da leggere con attenzione, da capire fino in fondo.

⭐⭐⭐⭐