venerdì 31 dicembre 2021

[Recensione] "Il Maialino di Natale" di J.K. Rowling

 Recensione a cura di Serena

Jack adora il suo maialino di pezza, Mimalino, detto Lino. È sempre lì per lui, nei giorni belli e in quelli brutti. Una vigilia di Natale, però, succede una cosa terribile: Lino si perde. Ma la vigilia di Natale è il giorno dei miracoli e delle cause perse, è la notte in cui tutto può prendere vita... anche i giocattoli.
Jack e il suo nuovo pupazzo, il Maialino di Natale (fastidioso sostituto fresco di negozio), si imbarcano in un piano audace. Insieme intraprenderanno un viaggio mozzafiato nella Terra dei Perduti, dove ‒ con lʼaiuto di un portapranzo parlante, di una bussola coraggiosa e di un essere alato di nome Speranza ‒ cercheranno di salvare il miglior amico che Jack abbia mai avuto dal terribile Perdente: un mostro fatto di rottami che divora ogni cosa…
Dal genio creativo di J.K. Rowling, una delle più belle storie di Natale mai scritte, piena della tenerezza irresistibile dellʼinfanzia di fronte al grande mistero della perdita. L’affettuosa, inesauribile fantasia dell’autrice e la compassione verso le persone e gli oggetti amati che assorbono i sentimenti umani sono la celebrazione del calore della famiglia, del prendersi cura e del sentirsi capiti e della autentica sostenibilità delle cose.
Con le bellissime illustrazioni del pluripremiato artista Jim Field, Il Maialino di Natale è destinato a diventare un classico amato da adulti e bambini.


Vi ricordate di J.K Rowling, l’autrice di Harry Potter? E del successo che venne a seguire dopo tutti i suoi romanzi pubblicati e i film che narravano la storia dell’illustre maghetto? La Rowling è tornata con un nuovo, delizioso romanzo: il Maialino di Natale.

“Il Maialino di Natale” narra la storia di Jack, un bambino molto legato al suo maialino di pezza, Mimalino, detto Lino. È un peluche molto speciale, perché è sempre stato vicino a lui ed è per questo che Jack lo adora e dice che che odora di casa e famiglia. Dopo il divorzio dei genitori Jack va a vivere a casa dei nonni ed è costretto a cambiare scuola e lasciare i suoi amici, l’unico che gli rimane è Lino. A casa dei nonni, Jack si accorge che sua madre frequenta un altro uomo, il quale è il padre di una sua ex compagna di scuola più grande, Holly, che dopo essere diventata la sorellastra di Jack, inizierà anche ad essere presuntuosa e a comportarsi da bulla. Un giorno,  durante il ritorno da un’uscita per negozi in occasione delle feste natalizie, Holly butterà Lino dal finestrino della macchina e il nonno comprerà un nuovo maialino come un rimpiazzo a Jack, il quale però continuerà a disperarsi per riavere Lino. Così, la notte del 24 dicembre, detta anche la “Notte dei miracoli e delle cause perse”, il Maialino prenderà vita e lo trascinerà in un viaggio che Jack non si aspetta, alla ricerca di Lino in un posto chiamato “Terra dei Perduti”, dove finiscono tutti gli oggetti perduti e animati ma dove governa anche un terribile re, il Perdente, che se capisce che nessuno ha più interesse nei confronti degli oggetti perduti, li mangia o li brucia.

Il Maialino, che sarà successivamente chiamato Nat, e Jack raggiungeranno la Terra dei Perduti appunto perdendosi in mezzo ai regali di Natale sotto l’albero e giungendo nel Fuorimondo, dove verranno smistati tra diverse città, tra le quali riusciranno a viaggiare passando tra  Usa e Getta, la città delle cose perdute meno valorizzate, arrivando a Dove sarà mai, la città dai tetti innevati dove vivono gli oggetti che più sono stati valorizzati, e infine alla Città dei Rimpianti, la più particolare delle città, dove vivono sia oggetti preziosi e rimpianti, sia emozioni e sentimenti perduti…ma il viaggio dei due amici non si conclude qui, in quanto Lino è in un altro posto e Nat nasconde un segreto che non è riuscito a svelare a Jack. Un finale sorprendente vi strapperà le lacrime e vi commuoverà.

Davvero un libro dolcissimo. È stata una delle mie letture più belle e interessanti degli ultimi tempi. Un libro molto tenero che riesce a tenere compagnia soprattutto durante il periodo delle feste natalizie. All’inizio tutto sembrava procedere normalmente, finché dal capitolo quattordici è comparsa la magia alla Harry Potter tipica dei romanzi della Rowling, infatti ho ritrovato delle somiglianze tra i libri ad esempio all’inizio della seconda parte de “Il Maialino di Natale”, quando il Maialino e Jack vengono smistati nelle città della Terra dei Perduti, e tra “Harry Potter e la pietra filosofale” quando Harry e i suoi amici vengono smistati nelle case di Hogwarts. Ho trovato molto originali le idee di J.K. Rowling, nel volere dare una personalità e una voce agli oggetti perduti. Ammiro anche le tematiche trattate, quali l’amore dei genitori, l’amicizia, il bullismo e la speranza, raccontate con un linguaggio molto semplice. È una lettura che consiglio sia agli adulti che ai bambini, perché porta a riflettere su diversi aspetti della propria personalità.



venerdì 24 dicembre 2021

[Recensione] "Canto di Natale" di Charles Dickens. Recensione di Natale.

 Recensione a cura di Serena


'Canto di Natale' (A Christmas Carol) è uno dei raccontipiù celebri di Dickens e uno dei più famosi dedicati a quella che è la ricorrenza dei buoni sentimenti per eccellenza: il Natale. Buoni sentimenti che non animano l'avaro e insensibile protagonista, Ebenezer Scrooge. Il vecchio finanziere vede la festività solo come una perdita di tempo e di denaro, e il guadagno è l'unica cosa che gli interessi. Ma la sua fredda e impietosa visione del mondo sarà sconvolta dalle visite che riceverà la notte della Vigilia. La prima è l'apparizione del fantasma del defunto socio d'affari, Marley, vissuto anch'esso nell'avida ricerca di guadagno e costretto a vagare senza tregua né pace, stretto dalle catene che trascina e dal rimorso. Il fantasma preannuncia a Scrooge l'imminente arrivo di altri tre Spiriti, che puntualmente si presentano ad animare la notte di questa insolita Vigilia. Il viaggio nel tempo e nello spazio attraverso il quale verrà condotto dai tre Spiriti porteranno il vecchio finanziere a rivivere e a comprendere gli errori della sua vita, e a porvi infine rimedio.

Scrooge è un vecchio impresario avido e scorbutico. Lavora duramente insieme al nipote dalla mattina alla sera tardi, senza riposarsi e considerare occasioni festive.  La sua vita, tuttavia, verrà cambiata una notte di natale, quando dopo avere assoldato il nipote, tornerà a casa rigorosamente da solo, sotto la neve fredda e alla luce fioca dei lampioni.

Quando giungerà la notte, in camera sua accadrà qualcosa che non si aspetta per niente: riceverà una, inaspettata visita d a parte di Marley (o meglio dal suo fantasma), suo vecchio socio ormai morto da anni. Marley verrà a trovarlo per discutere sul loro passato in lavoro e annunciargli la visita di altri tre fantasmi, cui pero Scrooge non crederà.

Solo dopo essersi coricato, Scrooge riceverà la prima visita da parte del fantasma del passato, che gli mostrerà tutti i suoi ricordi dell’infanzia e dell’adolescenza, l’usanza del padre di non volere celebrare il Natale, ma lavorare sempre e ininterrottamente, in questa fase della sua vita  accadranno molti eventi che sconvolgeranno la vita di Scrooge una volta cresciuto. Cacciato dal vecchio, il fantasma del passato lascerà il posto al fantasma del presente, che durante un’allegra e ricca cena, gli mostrerà cosa sta succedendo a casa del nipote, che nel frattempo sta festeggiando, anche se umile, un Natale allegro con la moglie e i figli. Dopo questa visione Scrooge viene lasciato dal fantasma del presente e riceverà l’ultima visita: un fantasma con un lunghissimo e tetro mantello nero, quello del futuro che gli svelerà un amaro destino. Scrooge, allora si trova a fare un’importante scelta: cambiare o no?

“Canto di Natale” è un classico semplicemente incantevole, sull’importanza dell’amore e del rispetto. Un vero Capolavoro! Che Natale sarebbe senza una lettura del genere? Il Natale, oltre a essere un momento di riunione con amici e parenti, è un momento anche di riflessione e questo romanzo porta a pensare all’importanza della famiglia e dei propri affetti, e di come sia importante avere sempre qualcuno al proprio fianco che si prenda cura di noi. A tal proposito la storia ricorda anche quanto sia doveroso ricambiare le più sincere manifestazioni di supporto e affetto che riceviamo.

È un romanzo che, ancora a distanza di anni dalla pubblicazione, continua a farci appassionare alla magia del Natale  e a insegnarci l’importanza del rispetto e della riverenza raccontandoci una storia del tutto immortale.

La morale che viene data è molto attuale, ma anche universale perché vale per tutti e perché riesce a parlare a tutte le generazioni a prescindere dal tempo. 

Buon Natale!





venerdì 17 dicembre 2021

[Recensione] "Con gli occhi di Franca, diario del tramonto dei Florio" di Salvatore Requirez

 


La vita di Donna Franca Florio rivive, in forma diaristica, nell’appassionante ricostruzione di Salvatore Requirez. Una sequenza infinita di fatti ed eventi (storicamente accertati) che la videro protagonista vengono restituiti alla coeva atmosfera intrisa dei bagliori della Belle Époque ma anche dei disagi di due consecutive Guerre Mondiali. Con l’ausilio di documenti inediti, di testimonianze dirette raccolte nel tempo e di specifici approfondimenti, accanto alle feste e alle cerimonie che fecero della Palermo Liberty una capitale capace di attrarre, per anni, il soggiorno di principi e teste coronate di tutta Europa, trovano spazio le complicate dinamiche finanziarie che condussero all’inesorabile declino dell’impero economico dei Florio scrupolosamente annotate in ogni frangente. Alle impegnative frequentazioni con gli artisti più in vista del periodo, agli insistiti corteggiamenti, allo stile di vita lussuoso e frenetico che rompeva i ritmi di un’aristocrazia sonnolenta e alle spensierate gioie assaporate a Londra, Parigi, Berlino o nelle principali stazioni turistiche europee, si affiancano le note sofferte di un rapporto amoroso complesso e dei più tremendi dolori sopportabili per una madre. Ne viene fuori un ritratto dalle mille sfaccettature che, lontano da ogni tentazione agiografica, offre, per la prima volta, la revisione obiettiva e completa di una vita entrata nel mito. Una vera fotografia senza ritocco.


Essendo un’appassionata dei Florio, ho voluto approfondire sempre di più fino ad interessarmi sempre di più alla storia di Ignazio Florio Junior.

A proposito non si può non parlare di Donna Franca.

La nobildonna Franca Jacona Notarbartolo di San Giuliano sposò l’imprenditore Ignazio Florio Junior e fu soprannominata “La Regina di Palermo”, per la sua ricchezza e la notorietà, ma anche per la sua bellezza della quale molti si invaghirono. Donna Franca fu un personaggio fuori dalla sua epoca, a differenza delle altre donne del suo periodo lei si mostrò all’avanguardia e riuscì ad imporsi nella società con il suo pensiero e la sua cultura, diventando sempre più influente.

In versione diaristica Donna Franca racconta gli anni della sua vita a partire dal matrimonio e gli anni della Belle Époque, che costituirono senza dubbio la parte più bella della sua vita. Tra sontuosi ricevimenti e viaggi in tutta Europa la nobildonna si fece conoscere in Italia e all’estero, mostrandosi sempre in tutta la sua eleganza e sfoggiando i suoi abiti e i gioielli lucenti attirando inevitabilmente le invide di altre donne. Franca avrà l’onore di diventare una dama di corte della Regina Elena e riceverà al villino dell’Olivuzza re e regine, imperatori e imperatrici, scrittori e poeti, tra questi il Vate D’Annunzio.

Franca non sarà risparmiata di qualche dispiacere, come le relazioni clandestine del marito Ignazio. La sua vita, infatti, non è tutta rosa  e fiori e annoterà anche tutte le sfortune che il destino la costringerà ad affrontare.

Un racconto realistico e nostalgico che racconta perfettamente ed in modo originale la vita di Donna Franca dallo splendore e dallo sfarzo della giovinezza e la Belle Époque fino al declino affrontato fino alla fine. Essendo un diario, sono presenti numerose date che vanno dal 1893 a 1950. 

L’autore riesce a dare perfettamente una voce a Donna Franca, in modo da rendere la lettura interessante e scorrevole e rivelare molti aneddoti sconosciuti e talvolta divertenti. Viene messo in evidenza il passare del tempo che rende chiare le idee dei cambiamenti che dell’epoca, soprattutto negli anni dei conflitti mondiali durante i quali Donna Franca ripensa alla Belle Époque a Palermo, della quale era stata la protagonista indiscussa, associandola a un lontano ricordo.



sabato 4 dicembre 2021

[Recensione] "Flox sorride in autunno" di Elisabetta Gnone

 
Recensione a cura di Serena

Succede sempre così, un giorno di settembre, qualcuno commette una stranezza più strana delle solite stranezze,e da quel momento, per un mese, a volte due, da Fairy Oak è bandita la normalità. La chiamano La Danza delle Follie di Stagione. È esilarante quel che avviene in quei giorni e bellissimo, perché ciascuno sembra dare davvero il meglio di sé quanto a fantasia, forza, abilità e... stravaganza. Anche gli alberi non scherzano, l'intera Valle sembra stregata. E Flox ha una teoria al riguardo: basta guardare gli occhi di chi danza per capire che...Lasciamolo dire a Flox, questo mistero lo svelerà lei, la ragazza arcobaleno,l'amica del cuore di Vì e Babù. Questa storia è dedicata a lei e all'amicizia, quella che ovunque ti volti te la ritrovi davanti e qualche volta ti lascia i lividi.E non solo sulla pelle... Età di lettura: da 8 anni.
“Flox sorride in autunno” è il terzo libro dei Quattro misteri e il sesto della saga di Fairy Oak.

La fatina Felì ha già raccontato alle sue amiche fate ben due misteri in due sere: la prima sera ha parlato di un mistero velato d’amore e ha raccontato un’incredibile avventura di Grisam, la seconda ha parlato di Shirley, strega possedente l’Infinito potere e capace di fare magie spettacolari alla scoperta di un misterioso ricettario, la terza sera parlerà d’amicizia e il mistero avrà come protagonista la buffa Flox, migliore amica di Vaniglia e Pervinca.

A Fairy Oak è arrivato l’autunno e la normalità sembra aver lasciato gli abitanti…succedono cose strane e buffe, cui nessuno sa’ darsi una spiegazione. È un periodo molto particolare che viene chiamato Danza delle Follie, e sembra proprio che ad aprirlo sia stato il Signor McDale, che si è appollaiato su un nido di uccelli sopra il tetto di casa e non vuole più scendere! E non solo! Anche a scuola, alla Horace McCrips, sembrano succedere cose strane: da diversi giorni spariscono oggetti agli studenti e uno strano tizio incappucciato si intrufola nei sotterranei e non se ne conosce il motivo, un laghetto vicino la scuola sembra ghiacciarsi appena viene pronunciata una strana formula e persino Quercia sembra muoversi! Cosa starà mai succedendo al villaggio? Per fortuna c’è Flox che, risolvendo il mistero insime all’immancabile banda, riuscirà a dare una spiegazione a tutto.

Un racconto semplicemente brillante, esilarante e buffo. L’autunno sembra scorrere in maniera molto allegra a Fairy Oak, soprattutto con la frizzante presenza di Flox pronta a rallegrare l’umore a tutti e trasmettendo positività e felicità. Nella nuova avventura dei ragazzi della valle non mancheranno guai e pasticci, dai quali, fortunatamente, riusciranno a tirarsi fuori. Sempre avvincente, come tutti i libri della saga, riesce a trascinare il lettore in una lettura interessante, piacevole, scorrevole e divertente. Sono presenti anche momenti meno esilaranti, ma comunque comunicativi e toccanti.

Questo racconto riesce a valorizzare perfettamente l’amicizia, l’aiuto reciproco che deve esserci in un gruppo, il supporto d’uno nei confronti dell’altro in qualsiasi momento. L’amicizia è stata sempre presente negli altri libri, ma in questo racconto viene evidenziata maggiormente.