“Il destino di una fata”
è l’ultimo libro della saga di Fairy Oak, nel quale l’autrice riesce a dare,
dopo tanti anni dall’esordio della saga, delle risposte alle domande che i
lettori le hanno posto in merito a delle curiosità. A raccontare la storia,
infatti, è l’autrice stessa che da narratore onnisciente, qual è, racconta la
storia delle gemelle e della loro famiglia, del villaggio di Fairy Oak e delle
fate ma in un modo molto innovativo, poiché descrive tutto secondo il suo punto
di vista.
La storia parte
dall’arrivo di Felì, di cui si sapeva poco dalle precedenti romanzi, invece qui
l’autrice ha raccontato di un alquanto inaspettato incontro con Quercia,
l’albero dal quale il villaggio prende il nome, che l’ha spaventata con il suo
vocione. La narrazione continua con l’arrivo a casa Periwinkle, dove a breve
nasceranno le gemelle e la fatina riceverà una calda accoglienza. Felì avrà
modo di conoscere Cicero e Dalia, i futuri genitori, la strega della luce
Tomelilla, potentissima e conosciutissima, ma anche dei loro cari amici, come
ad esempio i Burdock ed i Pollimon, e verrà anche a conoscenza della convivenza
tra magici della luce e del buio e non magici.
La fatina seguirà le
gemelle in tutta la loro infanzia fino ai primi anni della loro adolescenza
accompagnandole nel loro percorso scolastico e nella loro vita per quindici,
intensi anni.
Ho amato molto questo
libro, perché oltre ad essersi dimostrato toccante e pieno di tenerezza e
nostalgia, non si è mostrato ripetitivo, ma mi ha colpito con segreti mai
svelati, con racconti mai raccontati, con confidenze, personaggi ed episodi mai
rivelati ai lettori. Ho infatti conosciuto personaggi di cui non ero venuta a
conoscenza nei libri precedenti, che mi hanno stupita molto e ho avuto anche
modo di approfondire meglio i personaggi che già conoscevo e che mi avevano
appassionato nei libri precedenti. Ho avuto anche l’opportunità di conoscere
meglio le fate che avevano avuto già il ruolo di crescere i ragazzi, ma
stavolta ho conosciuto un lato di loro totalmente inedito, un lato nostalgico,
ma speranzoso nei confronti dei ragazzi nei quali hanno posto le loro fiducie e
i loro insegnamenti. In questo libro nascono nuovi amori, celati nei precedenti,
altri si allontanano per ritornare e unirsi per sempre. È molto commovente la
lettera che alla fine Vaniglia scrive a Felì per aggiornarla della situazione a
Fairy Oak.
Ho avuto anche la fortuna
di avere un erbario in edizione limitata con la descrizione dei fiori che hanno
dato i nomi a molti personaggi di Fairy Oak, che ho apprezzato molto e che mi
ha incuriosito profondamente.
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