Dante, il nostro Sommo
Poeta, che tramite i versi della Divina Commedia ha reso la nostra letteratura celebre
in tutto il mondo, è qui raccontato da Giovanni Boccaccio (Sergio Castellitto),
esattamente colui che definì la sua Opera Divina.
In questo film,
ambientato nell’anno 1350 e quindi dopo trent’anni dalla morte di Dante, vedremo tra i protagonisti
principali proprio Boccaccio che, per scontare la pena d’esilio subita da Dante
durante la Guerra tra Guelfi Bianchi e Neri, dovrà portare una somma di dieci
fiorini d’oro a Ravenna da Suor Beatrice, unica figlia di Dante rimasta in
vita. Inizia così per Giovanni un viaggio di sei giorni e sette notti durante
il quale, scortato da Donato degli Albanzani (Enrico Lo Verso), comincia a
ricordare la vita di Dante (Alessandro Sperduti, durante la giovane età) sin
dall’infanzia fino alla sua morte. Durante questo viaggio retrospettivo nella
vita del poeta, viene data molta importanza all’incontro con la bellissima
Beatrice (Carlotta Gamba) e al suo saluto, che rimarranno tra i ricordi più
lieti e importanti della vita di Dante. Beatrice, infatti sarà fonte
d’ispirazione per la maggior parte della sua carriera letteraria.
Dante, però, non viene
presentato solo come poeta, ma anche come un uomo dotato di sentimenti,
carattere e strategia politica. Vengono raccontate le sue emozioni verso
Beatrice, il suo dolore per la morte dell’amata e il matrimonio forzato con
Gemma Donati, dalla quale riuscirà ad avere dei figli. Si parla anche delle sue
posizioni contro i Guelfi Neri, dell’elezione alla carica di Priore e dell’incontro
con il Papa Bonifacio VIII, che gli costerà l’esilio a vita.
Ho sentito dire che in
molti hanno creduto questo film un po’ romanzato ma, al contrario, io l’ho
trovato molto realistico soprattutto durante la guerra tra Guelfi Bianchi e
Guelfi Neri; a me, personalmente, è piaciuto davvero molto. Essendo
un’appassionata di Dante e della sua produzione letteraria, ho apprezzato
questa sua visione non solo come poeta ma anche come uomo, perché ho avuto una
conoscenza più completa della sua persona che avrei voluto avere già da più
tempo.
Gli attori del cast e la
regia sono una garanzia; già appena ho visto i loro nomi proiettati sul grande schermo
ho capito che avrei visto un film memorabile. Gli attori, infatti, hanno fatto
sì che potessi vivere appieno alcune scene e che potessi immedesimarmi
nelle loro azioni. Ho conosciuto un lato inedito di Dante, interpretato da Alessandro Sperduti con una delicatezza unica e sola, e ho visto anche un Giovanni
Boccaccio differente: Sergio Castellitto è riuscito a dargli una figura da amante dei
versi di Dante, con la sua incredibile capacità di immedesimarsi nei personaggi
rappresentati.
Ci sono state solo poche
scene che avrei omesso, perché un po’ confuse o dal contenuto troppo forte per
soggetti sensibili, ma a compensare il tutto c’è un finale molto commovente,
che scoprirà una pagina inedita del Sommo Poeta.
⭐⭐⭐⭐.5
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