venerdì 9 dicembre 2022

[Recensione] "NAP- Non avere paura" di Annalisa Baeli

 


NAP non è altro che l’acronimo di Non avere paura! E questo è quello che vogliamo da voi stasera, che non abbiate paura: non abbiate paura di dire alle persone che amate quanto siano importanti per voi, non abbiate paura di essere troppo audaci o coraggiosi, non abbiate paura di saltare dal burrone delle vostre convinzioni!”

Ho voluto iniziare la recensione citando questo significativo estratto. Infatti, NAP può essere un monito di incoraggiamento per ognuno di noi, ogniqualvolta la paura la farà da padrona e ci condizionerà la vita.

Un buon NAP per funzionare ha bisogno tuttavia di una serie di condizioni. Condizioni che presuppongono un radicale cambiamento di vita. Tale cambiamento qualche volta può essere determinato da circostanze fortuite, altre volte dall’incontro con persone che possono riuscire a tirare fuori il meglio di noi.

Jamie, la protagonista del romanzo, era piena di paure che probabilmente cercava di colmare o sedare acquistando ceramiche preziose, perlopiù teiere, tazzine pregiate, biscottiere e zuccheriere. Erano una sorta di coccola gratificante, una confort zone della quale non poteva fare a meno. Jamie aveva avuto un’infanzia difficile: la separazione dei genitori, l’abbandono della madre che si era rifatta una vita, dimenticandola, e Terence, un padre alcoolizzato e distratto. Jamie era cresciuta con l’affetto di persone esterne alla sua famiglia, aveva imparato a badare a se stessa e sognava, un giorno, di vivere in un bel quartiere, in una villetta dotata di tutti i confort, con un uomo che la amasse e insieme al quale costruire una famiglia.

Un giorno, il suo coinquilino, alla perenne ricerca di se stesso, decide di partire per l’ennesimo lungo viaggio e di affittare il posto letto a Logan Walsh, ex Marines.

Dal momento in cui Logan entra nella vita di Jamie, sarà un crescendo di colpi di scena. L’autrice stupisce il lettore, lo disorienta, si ha sempre la costante sensazione di aver compreso la fine e invece poi interviene un nuovo elemento e tutte le carte vengono rimescolate.

Logan è un uomo affascinante, con un passato tormentato, difficile. Un ex padre assente che cerca di recuperare con il figlio il tempo perso. Egli stesso è stato adottato e va alla ricerca delle sue origini.

Logan è un personaggio che lo si ama o lo si odia. Sembra che in un primo momento faccia perdere la testa alla bella Jamie, a sua volta fidanzata con James, un rapporto quasi platonico se messo a confronto con le bollenti scene d’amore e di sesso descritte nel libro che vedono protagonisti Jamie e Logan. I due si prendono, si lasciano , si rincorrono, si odiano, si detestano ma alla fine finiranno con l’amarsi profondamente.

Ma l’amore può bastare? Se ci sono degli aspetti irrisolti che creano voragini nel cuore, può un amore folle, istintivo, irrazionale, bastare a dare equilibrio a una coppia?

NAP è un romanzo a forti tinte hot, pertanto è consigliato a un pubblico adulto, ma ha una trama travolgente, ben strutturata.

Originale è l’uso della seconda persona che dà l’impressione che ci sia un narratore onnisciente, soluzione che rende il romanzo vivo e dinamico, ne rappresenta a mio avviso il suo punto di forza, vista anche l’estensione della trama.

Recensione a cura di Silvia.

⭐⭐⭐⭐



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