In questo secondo libro,
seguito a NAP: Non Avere Paura, Annalisa Baeli conferma uno stile
narrativo con il quale si identifica: la descrizione in seconda persona.
Non è un modus operandi
semplice, si rischia infatti un rallentamento nello stile narrativo, ma in
questo nuovo libro è chiaro fin dalle prime battute che l’autrice ha affinato
la tecnica, rendendola ancora più sua.
“La strada di casa” è la
strada del cuore, dei sentimenti e dei valori autentici; è un percorso alla
scoperta di se stessi, qualche volta doloroso, come quello che compirà Tess, la
protagonista del libro.
Il suo sarà un percorso
di crescita che la porterà a prendere consapevolezza di sé.
Spogliarsi da falsi
perbenismi, da modi di fare e di vivere dettati dalla società, dalle firme su
scarpe, borse e vestiti che non danno la felicità ma che servono solo a
identificare uno status symbol, l’antica verità che i soldi non fanno la
felicità, l’amore e la felicità che si possono trovare nei posti più
impensabili e nelle persone più improbabili, sono gli elementi di questo
romanzo che trasformeranno una Tess viziata (e molto antipatica per il
lettore!) in un’altra donna.
I drastici cambiamenti di
vita, un po' per destino e un po' per scelta, le faranno incontrare Connor, un
contadino senza cultura e rozzo nei modi di fare.
I battibecchi tra i due
sono all’ordine del giorno, danno vivacità alla trama e strappano una risata al
lettore, insieme ad altri personaggi di contorno tutti ben caratterizzati.
Possono gli opposti
attrarsi? Vedrete come la vita di Tess e Connor si intreccia, come nonostante
le loro molteplici differenze, il sentimento forte che nasce tra i due, riesca
a superare ogni barriera, come insieme riescano a ritrovare, tra alti e bassi,
la loro strada.
La scrittura di Annalisa
Baeli è frizzante, il ritmo narrativo è buono, non concede pause alla
narrazione, buoni i dialoghi, sembra quasi di sentire parlare i protagonisti,
scene d’amore descritte con pathos e intensità.
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