“L’invisibile filo del
destino” è un appassionante romanzo che racconta la storia di Arya e Adam, due
ex studenti del liceo E. Medi di Palermo che vengono contattati dalla loro
scuola per insegnare alcune materie specifiche di alcuni indirizzi.
Arya è una stilista
emergente piena di entusiasmo e appassionata del suo lavoro, che la porta a
distrarsi dal suo difficile passato, mentre Adam è un imprenditore che pensa a
vivere pienamente la sua vita. Sin dal loro primo incontro, ovvero una riunione
tenuta dalla preside, capiranno che tra di loro c’è una speciale sintonia, un
sentimento forte e deciso che li lega l’un l’altro.
I due, però, hanno
caratteri molto diversi. Lei è sensibile, riflessiva e a tratti insicura. Al
contrario, lui è deciso e a volte impulsivo. Nonostante tali differenze,
s’innamoreranno trascinandosi a loro volta in un vortice di passione,
attrazione reciproca e (immancabile) gelosia; proprio a causa di quest’ultima
si lasceranno per poi ritrovarsi tre anni dopo, riuniti dal potere forte e
indissolubile del destino, che sembra aver teso un filo tra loro due, che li
terrà sempre uniti nonostante tre anni di distanza.
Il suo potere è
incontrastabile, certe pagine della loro storia sembrano già scritte, altre verranno
stravolte e cambiate.
Ho letto questo romanzo
molto velocemente, perché la storia tra i due protagonisti si evolve in modo
molto scorrevole. La relazione di Arya e Adam si sviluppa passo dopo passo e
con attenzione, ed è piena di sentimenti
concordi e contrastanti; entrambi si desiderano e si attraggono, ma le proprie
gelosie non consentono loro inizialmente di avere una storia facile. Comunque,
la loro storia è riuscita a cogliermi in pieno e ad appassionarmi.
Inoltre, il libro è
scritto a POV alternati, il che consente di conoscere il pensiero di entrambi i
protagonisti e andare avanti nella lettura con più curiosità. La narrazione dei due protagonisti si alterna più volte nello stesso capitolo, in cui il pensiero di Arya completa quello di Adam e viceversa.
Tra i personaggi
secondari, il mio preferito è il nonno: una figura mite, paterna e piena di
affetto che ha sempre amato e supportato Arya nelle sue scelte, nei suoi giorni
“sì” e in quelli “no”, anche aiutandola a superare ogni momento difficile e
doloroso.
Non mancano alcune scene
spicy e colpi di scena che cambieranno la narrazione quando il lettore meno se
lo aspetta e contribuiranno a rendere il libro ancora più originale e a
costruire un finale sorprendente e commovente (direi strappalacrime)!
Recensione a cura di Serena.
⭐⭐⭐⭐
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