“Fireflies: stelle sulla Terra”
è un romance young-adult dalle tinte comiche di Debora Guzzo, che ho letto alla
fine di questa estate.
La protagonista della storia è
la quindicenne Effie, una ragazza timida e introversa che vive a Twinkle, una cittadella
dove c’è un grande lago racchiuso dai boschi e dalla vegetazione e dove vive
nella villetta liberty di famiglia con la madre divorziata ormai da tempo, le
zie, la nonna, il cugino Eric e il gatto Whiskey.
La madre e le zie lavorano nella
galleria-caffetteria che hanno aperto insieme, ovvero Il Paradiso, in
cui i clienti possono godersi la vista di bei quadri e altre opere d’arte
mentre sorseggiano una tazza di tè o assaporano dolci muffin.
Eric è il cugino e anche il
migliore amico di Effie, unico ragazzo dell’allegra brigata femminile, voce
della sua coscienza, pronto a darle supporto e sagaci consigli in ogni
occasione.
Infine c’è la nonna,
l’autorevole capitano della Villa, nostalgica amante dei grandi classici latini
con Whiskey, il gatto rosso di casa, pronto ad accaparrarsi le coccole di
tutti.
Effie conduce una vita molto
semplice e circondata dall’affetto della sua famiglia. Ogni mattina esce di
casa con un paio di cuffie rosse alle orecchie. Quelle cuffie con una R incisa
sopra rappresentano il suo scudo dal resto del mondo e hanno un significato
speciale per lei: sono un regalo di Roe Speirs, il ragazzo che le aveva rubato
il cuore l’anno prima, ma che le aveva anche sottratto anche le sue migliori
amiche, Camille e Isabel, anche se involontariamente.
Dopo un successivo un tentativo
di isolamento, Effie riuscirà a riaprirsi molto lentamente verso il resto del
mondo, prima stringendo un’amicizia con la dolce Winnie, nuova arrivata a
scuola, e poi affrontando nuovamente Roe, che tenterà in ogni modo di chiarire ciò
che è successo in passato e ritrovare una riconciliazione con Effie.
Questo libro è stato una
scoperta. Lo avevo adocchiato nella pagina IG dell’autrice e mi aveva
incuriosita molto. L’ho letto tutto d’un fiato alla fine dell’estate. Ciò che
mi è saltato all’occhio per prima cosa è la penna ironica e leggera
dell’autrice; la storia è raccontata in prima persona dalla stessa Effie che
tende di frequente a sdrammatizzare la narrazione tramite eufemismi e buffi modi
di dire. Del resto, come ho già detto, la protagonista è molto autoironica e
risulta pertanto molto simpatica a abile nello strappare una risata ai lettori.
In generale ogni personaggio è
ben descritto e presenta dei tratti distintivi. Oltre a Effie, mi è piaciuta
molto anche la nonna, che con la sua saggezza e le massime in latino, tenta di
dare spesso dei consigli alla nipote; la madre rappresenta l’artista di
famiglia ed Eric l’amico che non abbandona mai nessuno, l’unico di cui potersi
sempre fidare per le confidenze. E poi c’è Whiskey, il fedele gatto rosso che,
a detta della nonna, è l’anima del nonno che non le ha mai lasciate.
Per questo motivo la storia
risulta molto facile e piacevole da seguire.
Le ambientazioni hanno un’aria
bucolica e rilassante. Essendo Twinkle una città inventata, vorrei aggiungere
una postilla a proposito della fantasia dell’autrice ed evidenziare la sua
bravura nell’aver descritto minuziosamente un luogo da zero facendolo però
sembrare un posto realmente esistente.
Perfino io che leggevo, alla fine del libro, mi sono trovata a immaginarmi tra i
paesaggi pittoreschi di Twinkle, a sorseggiare un tè In Paradiso o a
pattinare sul lago ghiacciato nel cuore dell’inverno!
Una lettura che ha il sapore
nostalgico dell’estate che se ne va e accoglie l’autunno con dolcezza e
serenità.
⭐⭐⭐⭐.5
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