giovedì 5 dicembre 2024

[Recensione] "Sognando una stella" di Michela Ippolito

 


“Sognando una stella” è il romanzo d’esordio di Michela Ippolito.

La protagonista della storia è Alessandra, una ragazza di diciassette anni che ha lasciato la scuola ed è alla ricerca del suo posto nel mondo. Al compimento dei diciott’anni si trova di fronte a un bilico, perché sa di non essere né adulta, né adolescente. Inizia a lavorare in un supermercato dove incontrerà Paolo, più grande di lei di circa dieci anni. Tra i due ci sarà un’immediata sintonia che li porterà ad avvicinarsi sempre di più, a scoprirsi poco a poco fino ad avere una relazione.

Man mano che la loro storia prosegue, Alessandra scopre un lato di Paolo che le era del tutto sconosciuto, un lato oscuro e rabbioso che nemmeno sembrava appartenergli. Quell’amore che sembrava nato con i migliori propositi finirà per lasciarle ferite interiori e un fardello più grande di lei, da cui però imparerà a trarne la sua forza grazie all’appoggio della sua famiglia e dei suoi amici.

Leggere il libro di Michela mi ha trasmesso molte emozioni. Alessandra è una ragazza piena di incertezze e sensibilità che riesce a trovare forza e conforto nella sua famiglia, a cui è molto legata. Lo spirito di famiglia è proprio uno dei temi più toccanti del libro, che si riflette anche nel rapporto della protagonista con la zia Maria, sua migliore amica con cui condivide ogni momento e alla quale confida ogni segreto. Inoltre, il rapporto con la madre si rivelerà sempre più importante per supportarla e darle i giusti consigli in ogni sua decisione.

È frequente nel libro il tema degli attacchi di panico e dell’ansia, che però l’autrice riesce a trattare con molta delicatezza.

La storia con Paolo è piena di alti e bassi, in cui lui si mostrerà sempre più duro nei confronti di Alessandra. Il coraggio di quest’ultima di dire no a una cattiva relazione dimostra quanto lei stessa sia forte. Credo, infatti, che questa storia l’abbia aiutata a crescere, a diventare sempre più matura e a ridurre le sue insicurezze, oltre che a lasciarle cicatrici.

Essendo la storia raccontata in prima persona, lo stile di scrittura risulta molto diretto, espressivo e pieno di sensibilità.

Davvero un bel libro quello di Michela, molto emozionante!

Recensione a cura di Serena.



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