sabato 14 giugno 2025

[Recensione] “Miss Bee e il cadavere in biblioteca” di Alessia Gazzola


"Non voglio nemmeno che mia figlia diventi il pet, l'animale di compagnia di una gentildonna inglese. Non sei un cane di una qualche razza ridicola. Sei una persona e voglio che tu sia una persona libera."

 Miss Bee è la brillante protagonista creata da Alessia Gazzola per la serie di romanzi gialli che porta il suo nome.

La storia è ambientata a Londra nel 1924. In questo primo avvincente volume viene presentata come la figlia di un professore di italianistica, Leonida, trasferitosi da Firenze a Londra, città cosmopolita e dinamica. Beatrice, detta Bee, seconda di due figlie, è una ragazza arguta e curiosa con una strana passione: quella di creare paralumi. Ciononostante, Leonida vorrebbe procurarle un lavoro nell’ambasciata italiana in Inghilterra, grazie all’amicizia con l’ambasciatore Gianandrea. Un giorno Beatrice riceve un invito a cena dalla signora Minerva Ashbury, sua vicina di casa. Quella sera sono presenti ospiti in vista di tutta la città, a partire da Christopher (detto Kit) per cui Beatrice ha una simpatia, Julian Lennox, undicesimo visconte di Warthmore e il signor Carter Lacy, proprietario di una miniera in India, con la sua famiglia.

Durante quella cena, tra un pettegolezzo e l’altro, si verifica però un fatto increscioso: Carter Lacy viene trovato morto nella biblioteca di casa Ashbury. Beatrice, che al momento si trovava casualmente nel luogo del delitto, aveva visto Julian Lennox uscire dalla stanza poco tempo prima. Non appena la padrona di casa viene a sapere dell’accaduto, l’ispettore Blackburn viene chiamato a investigare sul caso. I primi sospetti ricadono su Kit e Julian, che avevano preso accordi con Carter Lacy per investire nelle miniere.

Mentre Blackburn svolge le sue indagini con freddezza e attenzione maniacale, Beatrice decide di condurre personalmente una ricerca. Sarà proprio Bee a scoprire le verità più importanti e a mettere insieme tutti i pezzi di un puzzle che, inizialmente, sembrano non combaciare.

Ciò che mi ha affascinata di questo libro è, in primo luogo, la collocazione nello spazio e nel tempo: come ho detto prima, ci troviamo a Londra nei primi anni ’20. È un’ambientazione piuttosto insolita che ho apprezzato molto. Ci troviamo in un era in cui la Belle époque è ormai un sogno lontano, l’Europa si sta destando dall’incubo del Primo Conflitto Mondiale e in alcuni Paesi iniziano a soffiare i venti dei totalitarismi. Il Regno Unito è invece una monarchia costituzionale più indipendente dal resto del continente europeo. Londra diventa quindi per Leonida un rifugio per fuggire dal regime dittatoriale che si sta instaurando in Italia e per sottrarre le figlie da un regime sempre più oppressivo.

Il contesto storico è infatti molto ben approfondito. Ogni particolare richiama all’attenzione del lettore. Durante la lettura sembra quasi di vivere dentro la storia e di seguire Miss Bee in ogni tappa della sua indagine.

Inoltre voglio sottolineare che in questa storia agiscono molti personaggi, ognuno dei quali viene descritto e caratterizzato molto bene. Non è sempre facile gestire così tante anime in un libro, ma in questo caso non posso fare a meno di sottolineare la bravura e la padronanza dell’autrice. È come se conoscesse ognuno di loro e fosse anche lei un personaggio attivo.

La protagonista, Bee, è davvero adorabile: intelligente, discreta e brillante. Sono tutte qualità che la rendono interessante e allo stesso tempo piacevole. 

Voglio sottolineare, infine, che lo stile dell’autrice è tanto lineare quanto avvincente. Intendo dire che la storia, prestando attenzione, diviene abbastanza facile da seguire e non mancano colpi di scena inaspettati!

Recensione a cura di Serena.

⭐⭐⭐⭐.5

 


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