"Una sera, era andato a vedere Il posto delle fragole di Ingmar Bergman e, una volta uscito dalla sala non c'era stato nessuno cui rivelare quanto quel film lo avesse toccato nel profondo; come Isak, il protagonista, aveva riflettuto su quale fosse il suo posto delle fragole, quello dell'esistenza più felice, e aveva trovato la risposta in una sola immagine che gli era apparsa nitida davanti agli occhi: Casa Rizzo."
Dopo il successo de "La portalettere", Francesca Giannone torna con un nuovo, avvincente romanzo.
"Domani, domani" è un romanzo che racconta la storia di una famiglia, i Rizzo, che da sempre si sono contraddistinti per il loro saponificio, che si è tramandato di padre in figlio.
Un passaggio di testimone che non ha guardato alle reali inclinazioni, ai sogni o ai progetti di vita dei componenti della famiglia. Un lavoro che è stato dato in eredità a prescindere ed è passato dal nonno, il vero fondatore del saponificio Rizzo, al figlio e poi ai nipoti, Lorenzo e Agnese, che hanno ereditato dal nonno quello stesso amore e quella stessa passione per l'azienda di famiglia.
Per i due fratelli, che sono cresciuti con un padre per nulla legato alla tradizione di famiglia, più attento ai cruciverba della Settimana enigmistica che all'azienda, Casa Rizzo è la loro ragione di vita, è una certezza nel loro futuro. Loro sono una squadra e l'anima stessa del saponificio.
Quando la vita giocherà loro un tiro mancino, privandoli proprio di quel saponificio tanto amato, a loro non rimarrà che una scelta: rimanere a lavorare, ma come dipendenti, oppure andare via.
Mentre Lorenzo non tollera l'idea di diventare operaio in quella stessa fabbrica di cui è stato il padrone indiscusso e decide di andare via in cerca di un altro lavoro, Agnese rimane.
Tra i due fratelli, così uniti e complici fino a quel momento, si apre una frattura profonda. Per la prima volta i due hanno una visione diversa delle cose e per la prima volta si allontanano sempre di più.
La perdita del saponificio è la perdita di un rapporto che sembrava solido, destinato a non finire.
Quello che il lettore compie attraverso questo libro è un lungo viaggio volto ad analizzare l'animo umano, i rapporti interfamiliari che talvolta possono essere più complessi di quel che sembrano in apparenza, la complessità di alcune scelte di vita che portano davanti a bivi in cui è molto difficile scegliere e che spesso qualunque decisione presa può essere dolorosa per sè e per altri, sebbene in quel momento possa sembrare l'unica strada percorribile.
I luoghi in cui si è stati felici o che hanno fatto parte della nostra vita, regalandoci il meglio, avranno sempre un posto privilegiato nel nostro cuore. Con il passare degli anni ci ritorneremo sempre con la mente e forse quando un giorno ci torneremo di persona e scopriremo che qualcosa è cambiato, penseremo che "Domani, domani" forse qualcosa potrà rinascere.
Recensione a cura di Silvia.


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