«Principessa»
l’aveva ripresa sorridendo. «La vita è piena di segreti. Non puoi conoscerli
tutti in una volta.»
C’è un romanzo che, come nessun
altro, mi ha fatto venire i brividi. Che mi ha tenuta incollata alle sue pagine
tra opere d’arte e codici da decifrare; che mi ha tenuta sveglia fino a notte
fonda a causa della sua suspence. Un thriller di cui mi sono del tutto
innamorata. Sto parlando de “Il Codice Da Vinci” di Dan Brown.
Protagonista della vicenda è Robert
Langdon, professore di simbologia religiosa presso l’università di Harvard. In
seguito a un invito all’Università Americana di Parigi, egli si reca nel
capoluogo francese, dove verrà disturbato una notte da una telefonata. È il
capitano della polizia Bezu Fache, che gli chiede di recarsi alla Galleria del
Louvre, dove è stato trovato morto il custode del museo Jacques
Saunière.
La scena che si presenta al suo
cospetto è agghiacciante: il corpo viene rinvenuto completamente nudo, disposto
come l’Uomo Vitruviano disegnato da Leonardo Da Vinci con una misteriosa
scritta di sangue accanto, che riporta una sequenza di numeri e delle frasi
apparentemente senza senso.
Langdon sarà successivamente affiancato
dall’Agente Sophie Neveu, bellissima e intelligentissima poliziotta
specializzata in criptologia. Insieme i due condurranno un’indagine che si
snoderà tra le gallerie del Louvre e le opere di Leonardo Da Vinci, e che li
porterà a decifrarne gli ipotetici codici. Si tratta di indizi e teorie
che potrebbero far crollare convinzioni secolari, tra cui quelle verità
assolute della Chiesa che potrebbero non definirsi come tali.
Tra ricerche, fughe e colpi di
scena inaspettati prende vita l’avventura di Langdon e Sophie.
Quando ho cominciato questo
libro non sapevo davvero cosa aspettarmi. Avevo deciso di non farmi aspettative
proprio per assaporare ogni istante di questa lettura ed è stata la cosa
giusta.
Sicuramente una delle cose che
ho amato di più è stata l’ambientazione tra le Gallerie del celebre museo
parigino, con particolare attenzione alle opere di Leonardo Da Vinci. Una
scenografia molto intrigante e appassionante, dove prendono vita varie storie e
aneddoti a proposito del grande Genio, che sconfinano nella sua vita e nei suoi
molteplici interessi, in questo caso soprattutto nella pittura e nel carattere
anti-dogmatico delle sue opere.
A proposito, Il Codice Da Vinci
parla del modo anticonvenzionale usato dall’artista nella raffigurazione di soggetti
Biblici, motivo per cui molti suoi quadri furono ritenuti blasfemi.
Si parla anche del modo in cui
il cristianesimo, al fine di creare una religione a sé stante, soppiantò il
paganesimo e condusse una campagna diffamatoria nei confronti di quest’ultimo
culto. Si approfondisce dunque, tramite gli
studi di simbologia di Langdon, una religione pre-cristiana a carattere
matriarcale, seguendo testimonianze come fonti scritte e vangeli apocrifi, dei
quali viene approfondito quello di Maria Maddalena.
Proprio a causa di questo approfondimento, il Codice Da
Vinci è finito in un vero e proprio turbine di polemiche e critiche, a causa
delle teorie messe in discussione sull’identità di questa donna. Teorie che,
qualora fossero vere, cambierebbero completamente la percezione della storia.
Questo libro è un’indagine vera
e propria, dove ogni particolare conta per avere una chiave di lettura dei vari
indizi al fine di avvicinarsi al finale. Proprio per questo motivo Il Codice Da
Vinci si è rivelato un romanzo impegnativo, da seguire passo dopo passo.
Dan Brown è un autore davvero
incredibile, capace di intrecciare storia, verità e finzione romanzesca in modo
magistrale, affinché ogni avvenimento e teoria risultino credibili. L’autore è
inoltre molto abile nel creare suspence e tenere sulle spine il lettore. Con
una prosa scaltra e avvincente, il livello d’attenzione resta alto e vigile per
tutta la durata del libro.
Un Capolavoro di ricerca storica
e finzione romanzesca, ne è valsa la pena leggerlo.
Recensione a cura di Serena.
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