“Ljusskär è un luogo
incantevole, una perla nascosta sulla riva del mare, circondata dalle dolci
colline dell’Österlen e popolata da aziende agricole”.
Proprio a Liusskär è
diretta Patricia alla ricerca della sorella Madeleine, che da quel luogo era
scomparsa misteriosamente vent’anni prima.
Un mistero che attraversa
tutto il romanzo, ne costituisce l’ossatura principale, la storia principale
nella quale si innestano altre vicende che le gravitano tutt’intorno.
Patricia troverà alloggio
nel Bed & Breakfast And Books gestito da Mona, una donna che cerca di
portare avanti l’attività tra mille difficoltà economiche, di gestione e di
salute. Ciò che dà forza alla donna è l’amore per quel luogo così ricco di
ricordi, la passione per il suo lavoro e l’amicizia delle sue amiche, con le
quali condivide la passione per la lettura. Insieme hanno creato il club del
libro. In quell’hotel c’è un angolo con romanzi dai titoli celebri e, tra
quelli, scelgono i titoli per il loro
gruppo di lettura. In questo luogo così caldo e accogliente, approda Patricia,
con il suo dolore per la scomparsa della sorella, sempre cercata e mai trovata,
sembra inghiottita dal nulla. Ciò che la spinge a Ljusskär dopo vent’anni è una catenina che riceve in forma anonima
per posta, una collanina che era di sua sorella. Ha un solo indizio da cui
cominciare: il timbro postale che indica il paese da cui quel misterioso
pacchetto è stato spedito.
Il libro presenta diverse
sfumature: è un misterioso giallo con il caso di scomparsa, è un romance,
perché parla molto dell’amore, quello filiale, quello tra fidanzati, tra sposi
e persino l’amore che può nascere quando non si è più giovani, ma è una storia
che racconti di dolori, vite spezzate, anime lacerate, di sofferenze. È un romanzo che strizza
l’occhio all’introspezione psicologica, ai dolori e ai tormenti dell’anima.
La narrazione prevede due
diversi livelli temporali, quello di Madeleine e quello di Patricia.
Questo ricco tessuto
narrativo, tuttavia, pecca forse di tanti personaggi e di troppe storie, che si
intersecano con la principale, che in parte rallentano il ritmo narrativo e in
parte fanno perdere il filo della trama.
A dispetto del titolo, il
club del libro ha un ruolo marginale, secondario.
Il finale è ad alta
tensione e, anche in questo caso, una nuova storia nella storia, molto ricca di
pathos, sembra rubare la scena alla conclusione che dovrebbe essere la
principale: che fine ha fatto Madeleine?
Recensione a cura di Silvia.


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