lunedì 23 settembre 2024

Recensione : Le melodie del Golfo di Anna Calì.

 La giornalista Anna Calì esordisce nel mondo della scrittura di evasione con il giallo "Le melodie del Golfo", un libro che, prima di essere un giallo intricato e dai contorni oscuri, è una dichiarazione d'amore a Napoli, città dell'autrice.

"A Napoli vivono solo i sopravvissuti, abitare la città è un atto di resistenza che rischiede metodo, organizzazione, legami, relazioni e strategie quotidiane. [...] Eppure a Napoli esiste la felicità."

L'affetto dell'autrice nei confronti della sua città traspare in ogni pagina e nella straordinaria capacità descrittiva con la quale mostra al lettore ogni angolo della città, scorcio di mare, paesaggio.

In questa splendida cornice, su cui regna sua maestà il Vesuvio, si consumano le vicende dei protagonisti, componenti del gruppo Le melodie del golfo la cui cantante è la bravissima soprano Partenope.

Dopo un concerto importante, di musica classica e tradizionale, il soprano scorge tra la folla una figura che non riesce a metterre a  fuoco, ma proprio dopo quel concerto della donna si persono le tracce. Fino a quando il suo corpo non viene trovato privo di vita accanto agli spartiti della Tosca.

Chi ha ucciso Partenope e perchè? Cosa c'entra la Tosca con la morte della cantante?

"Tosca è un'opera dove la tragedia e il tradimento sono al centro della trama. Volevo che Partenope sentisse il peso della sua stessa tragica fine, che capisse il tradimento da parte di chi le era più vicino."

A indagare è un uomo integerrimo, al servizio della legge: il commissario Antonio Musella. Il giallo segue i classici schemi in cui tutti e nessuno sembrano colpevoli, ma ogni piccolo particolare può essere fondamentale per risolvere il caso. 

E gli indizi chiave potrebbero essere uno Stradivari Vesuvius del 1727 e un antico pianoforte Steinway.

In che modo sono legati alla morte dei Partenope? E soprattutto chi è stato a tradire Partenope?

Il commissarrio non lascia nulla al caso e grazie alla sua dedizione al caso scopre un losco traffico...

Un giallo che si legge velocemente, in cui la penna dell'autrice e quella della giornalista in qualche passaggio si fondono e diventano un'unica cosa. La giornalista presta all'autrice la sua penna e il suo stile stringato, preciso e senza fronzoli, che rendono la narrazione più realistica da un lato; dall'altro l'autrice mette a tacere la giornalista e si lascia andare a un ricordo commosso e partecipato verso la città natale. Napoli è "... la peggiore città più bella del mondo."

Silvia M.




lunedì 16 settembre 2024

[Recensione] "Niente donne perfette, perfavore", raccolta delle lettere di Jane Austen edita L'Orma editore.

 


“Niente donne perfette, per favore” è una raccolta delle lettere più personali di Jane Austen, edita L’Orma Editore, che ripercorre la vita dell’autrice.

L’antologia si apre con un’accurata prefazione di Giacomo Meingatti che presenta in modo chiaro e diretto Jane Austen dal suo mestiere di scrittrice alla sua personalità frizzante e perspicace fino a parlare della sua penna ironica e complessa.

Ogni epistola racconta un episodio della sua vita e evidenzia il modo in cui la stessa Austen fosse legata alla sua famiglia, soprattutto alla sorella Cassandra, pittrice appassionata le cui opere sono andate  però in gran parte distrutte,  e alle nipoti Anna e Fanny, anche loro aspiranti scrittrici.

A tal proposito è possibile osservare le varie sfumature della sua personalità: da sorella e confidente  verso Cassandra, a scrittrice e perfino editor nei confronti delle nipoti Anna e Fanny, leggendo i loro manoscritti e dando loro dei consigli su come migliorare il proprio stile e i loro romanzi.

Nella vita di una grande scrittrice come lei, però, non manca di certo l’amore. Infatti in alcune epistole indirizzate a sua sorella è citato un giovane che sarebbe successivamente diventato un  avvocato, Tom Lefroy, un ragazzo suo coetaneo con cui ebbe una breve relazione che, però, non sopravvisse che a una scappatella e soprattutto al divario socio-economico che li separava.

Da allora è come se la penna di Jane Austen abbia cominciato ad affinarsi per trattare nei suoi romanzi, con un’ironia sempre sottile e sagace, le esperienze incontrate durante la sua vita. Grazie, infatti, ai suoi capolavori, diviene in poco tempo un’autrice molto nota e stimata. Le verrà perfino chiesto di comporre un romanzo storico, che lei, con garbo, rifiuterà.

Leggendo queste lettere ho avuto la possibilità di conoscere una donna dalla mente brillante e incredibilmente colta, capace di utilizzare l’ironia in modo consapevole, velato, ma preciso e garbato al tempo stesso. Del suo carattere ho anche percepito la sua schiettezza e la sincerità nel consigliare Fanny e Anna per la redazione dei loro romanzi al fine di renderli sempre più maturi e puliti.

Una donna piena di curiosità e interesse verso il mondo e le differenze tra le classi sociali, instancabile e sempre disposta a descrivere la realtà circostante con il suo immancabile umorismo.

Una lettura che consiglio sia a chi ha già letto i romanzi della Austen, che a chi no, al fine di entrare in contatto con il carattere di una scrittrice che, insieme a moltissime altre, ha lasciato un’impronta indelebile nella letteratura.

sabato 14 settembre 2024

[Segnalazione] "Lo sguardo di Santa Lucia" di Umberto Cinquini.

 

Dopo il successo di “Sono solo Mascheroni” e “Il grande inganno” l’autore toscano Umberto Cinquini esordisce a PAV Edizioni con il suo nuovo romanzo “Lo sguardo di Santa Lucia”. Pubblicato nella collana “LGBTQ+” (diretta da A. Baeli e V. Mazza) e distribuito da Libro.co Italia, è disponibile su tutti gli store online anche in formato digitale e in libreria.

“Lo sguardo di Santa Lucia” In un villaggio collinare della Versilia, la vita di Gastone Pacelli scorre senza emozioni. Tutto il suo mondo ruota intorno alla chiesa dove don Dino insegna l’amore come unico valore. Ma per Gastone niente può violare le regole del dogma: il rispetto per la moglie, Maria, accecata dal bigottismo e devota a Santa Lucia, patrona del paese e protettrice della vista; la dedizione verso un lavoro che lo rende potente e rispettato; infine, il trasporto per la sua amante, Kamila, mai del tutto amata per paura di peccare. La notte di Capodanno del 1990 nascerà Lucia, figlia di Gastone e Maria, così come la santa aveva predetto in sogno alla madre. Crescendo, Lucia cambierà le regole della
comunità insegnando cosa significa lottare per un amore quando è osteggiato da tutti. In quel paese arroccato sulla paura del diverso, la rivoluzione intrapresa dalla giovane e “maledetta” Lucia avrà l’effetto di una bomba. Ma la statua di santa Lucia rimarrà, ancora una volta, immobile e muta con lo sguardo fisso nel vuoto.

L'autore

Mario Umberto Cinquini, Nato a Oakland, California, il 26 Settembre 1963 da madre americana e padre
italiano. Studente d'Arte, instancabile ottimista sempre alla ricerca di emozioni. Apre nel 1985 un’attività di costruzione maschere e carri allegorici. Dal 1991 è titolare e fondatore della società artigiana: FRATELLI CINQUINI SCENOGRAFIE insieme al fratello Stefano e a oggi anche dei figli,
Michele e Jacopo. Scrittore per terapia: “Scrivere può essere una cura eccezionale per superare momenti difficili. Capita che a raccontarsi addosso si riesca a sopprimere l’istinto primordiale della vendetta.”


domenica 8 settembre 2024

[Recensione] "La memoria di Babel" di Christelle Dabos, terzo volume della Saga dell'Attraversaspecchi

 


"Raccontare il passato rifiutandosi di raccontare la guerra significa mentire"

“La Memoria di Babel” è il terzo, sorprendente volume che compone la saga Romance-fantasy dell’Attraversapecchi creata da Christelle Dabos.

Premetto che finora questo è il volume mi è sembrato più cruciale per la comprensione di tutta la trama.

Sono passati esattamente due anni e sette mesi dal matrimonio di Ofelia e Thorn e dalla fuga di quest’ultimo. Ed è esattamente dal medesimo tempo che Ofelia si trova nuovamente sulla sua arca d’origine, Anima. Grazie ad una cartolina che le è stata fatta recapitare dal prozio, la ragazza intraprende un viaggio alquanto bizzarro per sfuggire alle Decane, ritrovare Thorn e approdare sull’Arca di Babel, una città cosmopolita e piena di modernità, in cui gli automi sono perfettamente integrati con gli uomini e le donne.

Qui, nell’Arca natale di Dio e degli spiriti di famiglia, Ofelia è costretta a cambiare identità e ad affidarsi alla guida di Ambroise, il figlio dell’inventore Lazarus, per orientarsi a Babel. Il giovane le farà conoscere il Memoriale dell’Arca, una specie di scuola in cui sono custoditi tutti i testi e le testimonianze del Vecchio Mondo e del Nuovo Mondo, formatosi dopo la lacerazione.

Ofelia, tra i corridoi del Memoriale, si imbatterà in nuovi enigmi, ostacoli e altrettanti misteri da svelare che, tra un colpo di scena e l’altro, la porteranno a svelare nuovi segreti sull’identità di Dio e sul suo “avversario” detto “l’Altro”.

Malgrado la prima metà del libro mi fosse sembrata un po’ lenta e difficile da seguire (probabilmente a causa del cambio dell’ambientazione e della momentanea scomparsa di molti personaggi che finora avevano accompagnato la mia lettura per i primi due volumi), dalla seconda parte in poi, mi sono completamente innamorata della storia e dello stile della scrittrice ancora una volta.

Credo che, rispetto ai volumi precedenti, “La memoria di Babel” sia un libro da seguire con più attenzione, in quanto tra le sue pagine si articolano nuovi misteri e anche piccoli indizi. Secondo me è il romanzo che meglio riesce a dare prova della bravura della scrittrice in molti dettagli: innanzitutto nel cambio e nella contestualizzazione di un’ambientazione completamente nuova, nell’introduzione di nuovi personaggi e nella capacità di allacciare una storia che apparentemente sembra nuova ai due capitoli precedenti della saga.

Come sempre non mancano i meravigliosi colpi di scena che rendono il libro una lettura da scoprire voltando ogni pagina.

Devo dire anche che non mi sarei mai aspettata che la storia potesse cambiare così tanto in tre libri, in un mondo fatto di illusioni in cui si fronteggiano un Dio e il suo avversario.

Sono proprio curiosa di conoscere anche il quarto capitolo di questa saga!

⭐⭐⭐⭐.5

mercoledì 4 settembre 2024

Recensione: "Destini imperfetti" di Simona Mancusi

 


“Credevo di dover cambiare la mia vita per essere felice”

Quante volte ci guardiamo attorno e non siamo contenti della nostra quotidianità? Voreremmo dare una svolta, sentire aria di cambiamento. Pensiamo che il giardino del nostro vicino sia sempre più verde e rigoglioso.

Laura pensava che la sua vita avesse bisogno di un cambiamento, si sentiva cresciuta e maturata. L’università le aveva fatto fare nuovi incontri, credeva di aver trovato nuovi amici da prendere a esempio.

Quella che fino a quel momento era stata la sua vita inizia a venirle stretta. Laura si interroga anche su Francesco, il suo fidanzato di sempre, il ragazzo dal cuore semplice che le ha fatto battere il cuore da adolescente e con il quale, crescendo, ha fatto progetti di vita insieme. Una casa, una famiglia, dei figli.

Eppure, pian piano, le sembra che Francesco non sia l’uomo giusto per lei. Lui ha lasciato la scuola, si è accontentato di un lavoro umile, non è ambizioso, sembra non avere aspirazioni, mentre gli  amici di lei coltivano sogni, hanno grandi progetti, tra cui l’America.

L’amore di Francesco a Laura non basta più. Non la soddisfa più il tempo trascorso con lui, i loro weekend semplici. I momenti con lui le sembrano banali, scontati, mentre quelli con i nuovi amici esaltanti. Inizia a vergognarsi del suo fidanzato, abbandona l’idea di una vita insieme, si avvicina a un nuovo ragazzo con tante aspirazioni che la fa sentire importante e lascia Francesco.

Il ragazzo, innamorato di Laura da sempre, soffre molto. Cerca conforto a casa del fratello e, dopo uno sbandamento iniziale, decide anche lui di dare una svolta alla propria vita e, come primo passo, cambia città.

I due si perdono di vista per qualche anno, l’uno non saprà più nulla dell’altra. La vita però è imprevedibile e un giorno, in modo del tutto inaspettato, si ritrovano faccia a faccia. Quello è il momento dei chiarimenti e delle scuse, delle ammissioni di colpa, delle domande mai fatte e delle risposte mai date. E anche dei bilanci delle loro esistenze che ormai coinvolgono nuove persone…

Un romanzo intenso che fa riflettere sulle scelte errate, su come talvolta prevalga l’apparire e non l’essere e su come, molto spesso, si dia importanza a qualcosa o a qualcuno solo dopo averla persa.


SERENA