"Raccontare il passato rifiutandosi di raccontare la guerra significa mentire"
“La Memoria di Babel” è il terzo, sorprendente volume che
compone la saga Romance-fantasy dell’Attraversapecchi creata da Christelle Dabos.
Premetto che finora questo è il volume mi è sembrato più
cruciale per la comprensione di tutta la trama.
Sono passati esattamente due anni e sette mesi dal matrimonio
di Ofelia e Thorn e dalla fuga di quest’ultimo. Ed è esattamente dal medesimo
tempo che Ofelia si trova nuovamente sulla sua arca d’origine, Anima. Grazie ad
una cartolina che le è stata fatta recapitare dal prozio, la ragazza
intraprende un viaggio alquanto bizzarro per sfuggire alle Decane, ritrovare
Thorn e approdare sull’Arca di Babel, una città cosmopolita e piena di
modernità, in cui gli automi sono perfettamente integrati con gli uomini e le
donne.
Qui, nell’Arca natale di Dio e degli spiriti di famiglia,
Ofelia è costretta a cambiare identità e ad affidarsi alla guida di Ambroise, il
figlio dell’inventore Lazarus, per orientarsi a Babel. Il giovane le farà
conoscere il Memoriale dell’Arca, una specie di scuola in cui sono custoditi
tutti i testi e le testimonianze del Vecchio Mondo e del Nuovo Mondo, formatosi
dopo la lacerazione.
Ofelia, tra i corridoi del Memoriale, si imbatterà in nuovi
enigmi, ostacoli e altrettanti misteri da svelare che, tra un colpo di scena e
l’altro, la porteranno a svelare nuovi segreti sull’identità di Dio e sul suo “avversario”
detto “l’Altro”.
Malgrado la prima metà del libro mi fosse sembrata un po’
lenta e difficile da seguire (probabilmente a causa del cambio dell’ambientazione
e della momentanea scomparsa di molti personaggi che finora avevano
accompagnato la mia lettura per i primi due volumi), dalla seconda parte in poi,
mi sono completamente innamorata della storia e dello stile della scrittrice
ancora una volta.
Credo che, rispetto ai volumi precedenti, “La memoria di
Babel” sia un libro da seguire con più attenzione, in quanto tra le sue pagine
si articolano nuovi misteri e anche piccoli indizi. Secondo me è il romanzo che
meglio riesce a dare prova della bravura della scrittrice in molti dettagli:
innanzitutto nel cambio e nella contestualizzazione di un’ambientazione
completamente nuova, nell’introduzione di nuovi personaggi e nella capacità di
allacciare una storia che apparentemente sembra nuova ai due capitoli precedenti
della saga.
Come sempre non mancano i meravigliosi colpi di scena che
rendono il libro una lettura da scoprire voltando ogni pagina.
Devo dire anche che non mi sarei mai aspettata che la storia
potesse cambiare così tanto in tre libri, in un mondo fatto di illusioni in cui
si fronteggiano un Dio e il suo avversario.
Sono proprio curiosa di conoscere anche il quarto capitolo di questa saga!
⭐⭐⭐⭐.5
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