venerdì 24 gennaio 2025

[Recensione] "Tè alla viola e segreti in soffitta" di Alice Buzzella

 

A Pavia c’è un locale in cui si beve del buon tè, si possono leggere dei libri e in cui si respira una sensazione di pace. L’anima di quel luogo è Violet, l’anziana proprietaria, che ama i libri e il tè allo stesso modo e che pensa ci sia un legame tra una storia raccontata tra le pagine di un libro e un determinato infuso di tè. Donna dal passato affascinante, gestisce l’attività con il nipote Gavin, abbandonato dai genitori da piccolo. La nonna è infatti il suo unico affetto e tra i due c’è un affetto molto profondo.

La pace e la serenità che si respira in quel luogo è subito avvertita da Margherita, non appena varca la soglia del locale. Margherita è fragile e molto sola e anche lei ha alle spalle un passato non affascinante ma doloroso. 

I tre protagonisti sono in qualche modo simili: hanno alle loro spalle storie intense da raccontare e amori importanti finiti oppure bruscamente interrotti dagli eventi della vita o da un tragico destino.

Quando Margherita inizierà a lavorare per Violet, tra la ragazza e l’anziana donna, che potrebbe farle da nonna, nasce un affetto sincero che si rafforza nel momento in cui entrambe scoprono di avere l’abitudine di raccontarsi in un diario. Per una strana fatalità, quello di Margherita finisce in mano di Violet e quello della donna alla ragazza.

E pian piano, attraverso estratti di quei diari, il lettore conosce la vita, il passato, i dolori, le delusioni, le speranze perdute, i sogni infranti e quelli ancora da realizzare di Violet e Margherita.

Nel passato di Violet c’è un uomo che viveva in Cornovaglia e in quello di Margherita il suo fidanzato tragicamente scomparso. Quel dolore scava ancora il cuore della giovane e ne lacera l’anima, manifestandosi all’improvviso con attacchi di panico molto forti che la impauriscono e la rendono vulnerabile. Niente può esserle d’aiuto, nemmeno un nuovo amore, perché ciò di cui ha bisogno è ritrovare se stessa e la pace interiore attraverso un viaggio, proprio in quella Cornovaglia conosciuta attraverso i romanzi di Rosamunde Pilcher e così cara alla sua anziana amica.

Il libro, con un registro linguistico elegante e ricercato, reso molto articolato attraverso un attento e sapiente uso delle metafore, è un viaggio nell’animo umano. Caratterizzato da una forte introspezione psicologica, è uno stimolante viaggio che indice a riflettere sugli affetti su cari e sinceri, sull’importanza dell’equilibro interiore e del benessere psico fisico come condizione di serenità.

Il tutto è impreziosito con la citazione, all’inizio di ogni capitolo, di diverse varietà di tè di cui l’autrice riporta informazioni e curiosità.

Un romanzo a POV alternati che merita di essere letto da chi cerca un romance non banale.

Recensione a cura di Silvia.




Nessun commento:

Posta un commento