martedì 27 agosto 2024

Recensione: " I cannoli di Marites" di Catena Fiorello Galeano.

 

" [...] la sua storia ne faceva il dolce per eccellenza della Sicilia, conosciuto in ogni dove. [...] Cicerone lo aveva decantato in qualche scritto - Tubus farinarius, dulcissimo, edulio ex lacte factus, ovvero cilindro di farina farcito con un dolcissimo ripieno al latte - fortunatamente tramandato fino al presente, con grande cura, non disperdendone il prezioso valore."

Dopo "Cinque donne e un arancino", Catena Fiorello torna a stuzzicare il palato dei lettori con "I cannoli di Marites" secondo libeo della serie "Le signore di Monte Pepe". Il libro è un tripudio di profumi, di aromi, di gustose ricette della tradizione siciliana. Le signore della rosticceria sono delle cuoche sopraffine che, lavorando sodo, sono conosciute anche oltreoceano. I loro arancini sono richiesti anche nei salotti e nei banchetti più eleganti e raffinati, sono indice di qualità e le signore sono uscite dall'anonimato. Nonostante ciò, mantenendo inalterati i loro caratteri e vanno avanti sempre con lo stesso impegno, la passione e l'umiltà che le ha contraddistinti fin dal loro esordio nel mondo culinario. Nunziatina allieta le loro giornate declamando versi di poesie. Lei è l'anima romance del gruppo, la lettrice, la cuoca con velleità letterarie che spera di portare in paese un evento culturale importante e che magari sia in grado di rendere omaggio anche alla memoria di Pasolini.

Nella vita di Rosa, l'anima della rosticceria, molto cose stanno per cambiare: inquietanti lettere minacciano la sua attività e di conseguenza la serenità delle signore di Monte Pepe; Beba, sua figlia, si è separata dal marito e torna dalla madre, in paese, con i figli; Carmelo scopre di essere geloso di un uomo che sbuca dal passato di Rosa. Si tratta di Enzo, una fiamma giovanile, che forse non si è del tutto dimenticato di lei.

Intanto una nuova donna entra a far parte del gruppo: si tratta di Marites, filippina, con una straordinaria capacità in cucina e soprattutto nella preparazione dei dolci.

La nuova arrivata viene accolta con affetto, il suo lavoro è subito apprezzato al punto che a Beba, desiderosa di iniziare una nuova vita, viene in mente una strepitosa idea: se aprisse una cannoleria con Marites?

Una cannoleria a Monte Pepe sarebbe una straordinaria novità. Non è forse il cannolo il dolce siciliano per eccellenza che ci rende famosi nel mondo?

Questo libro non solo fa venire l'acquolina in bocca, ma è meraviglioso sotto diversi punti di vista. Il libro omaggia l'universo femminile, senza separazione di etnia; celebrare l'amicizia tra donne; esalta la bellezza della poesia; incoraggiare a credere nei propri sogni, a non cedere ai ricatti, ad affidarsi alla giustizia, a ribellarsi alle ingiustizie e ai sorprusi. Il libro è il trionfo della famiglia che fa da scudo nei momenti difficili, che abbraccia e riscalda. Non importa quanto una casa sia grande, l'importante è che sia quel focolare domestico dove trovarsi la sera, un porto sicuro nelle tempeste.

Sopra ogni cosa deve regnare l'amore.

"Ma l'amore non è mai a senso unico. [...] Le emozioni più belle si provano sempre in due. Due, regola fissa, e con lo stesso obiettivo, e se uno della coppia è poco convinto, allora può chiamarsi solitudine."

Il libro è inoltre un omaggio al dialetto siciliano, una vera lingua, non un linguaggio, con una sua forte identità. 

Grazie ai dialoghi, molti appunto in dialetto, spesso brillanti e divertenti, altre volte più intensi, la storia risulta ben contestualizzata.

Lo stile dell'autrice è semplice, ma elegante, un rapporto con il lettore che, anche in questo libro, rimane confidenziale e sincero.

Silvia M.



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