Con l’intento di continuare a
dare attenzione al genere letterario della poesia, oggi vi lascio la recensione
di questo breve volume. “Sillabe Strozzate” è una raccolta di poesie di Fabio
Palmeri. Si tratta di componimenti di varia lunghezza, dalle liriche più
elaborate e lunghe a quelle più brevi. In entrambi i casi, però, si tratta di
poesie cariche di significato ed emotività volte a tradurre i propri pensieri
in parole e mettere per iscritto emozioni e sentimenti, tra la tranquillità e
l’inquietudine.
È importante non trascurare la nota dell’autore che inaugura la silloge, perché credo sia fondamentale per la comprensione dei vari componimenti, anche di quelli più ermetici. L’autore stesso dice che si tratta di poesie molto personali, dedicate a vari episodi della sua vita e redatte in un vasto arco di tempo che si estende dall’adolescenza all’età adulta, una specie di biografia in rima volta a raccontare la vita di uno studente prima e di un professore poi. In molti di questi componimenti, a proposito, sono presenti dei riferimenti al mondo greco-romano, ad esempio in “Chi lo dice a Mimnermo?”, in cui l'autore trae spunto dalla tradizione lirica dello stesso poeta greco Mimnermo.
Il poeta invita il lettore a prendersi una pausa dalla frenesia di tutti i giorni, fermarsi e perdere un po’ di tempo per riflettere su sé stessi e sulla propria vita, sulle parole mai dette e i silenzi dell’anima, dentro cui spesso si celano forti rumori, e sulla nostalgia con cui si guarda all’età infantile e alla sua spensieratezza. Una vita in cui c’è spazio pure per le lacrime e per sfogarsi, com'è scritto nella prefazione.
La raccolta si divide in cinque
sezioni in cui si parla, in un primo momento, delle inquietudini interiori e
nei silenzi spesso più duri da sopportare, delle illusioni e delle aspettative
deluse, per poi cercare una via di distrazione nei ricordi più leggiadri della mente e nell’amore.
A tal proposito, mi è piaciuta
particolarmente la sezione dedicata alle poesie d’amore di cui, in termini
eleganti e raffinati, il poeta ne descrive gli aspetti più teneri e familiari.
La penna dell’autore, infine, è
molto fine e colta e non lascia mai alcuna parola al caso, nonostante così
possa sembrare. Al contrario, vi è un’accurata ricerca di vocaboli fuori dal
comune che conferiscono a ogni poesia la propria unicità.
Tengo anche a evidenziare la
sensibilità fuori dal comune dell’autore, che conferisce all’opera l’aria di un
diario in versi. Il libro è stato vincitore del Premio Poesia ASAS 2024.
Nessun commento:
Posta un commento