giovedì 26 giugno 2025
[Recensione] "Kidanè" di Isabella Acciari
venerdì 20 giugno 2025
[Recensione] "Un pappagallo in pegno" di Bettina Battistella
mercoledì 18 giugno 2025
[Recensione] "La cura per me" di Alice Buzzella.
In questo romanzo, Alice Buzzella mostra tutta la sua sensibilità con una penna delicata e una storia che arriva dritta al cuore.
“La cura per me” è un romanzo diverso dagli altri perché racconta una realtà difficile, quella della lunga degenza ospedaliera di piccoli pazienti.
La protagonista, Claudia, sa leggere nei cuori dei piccoli, capisce il loro stato d’animo, perché da piccola ha vissuto un’esperienza simile alla loro che l’ha segnata. Eppure, in quel difficile momento, c’era una persona che per lei rappresentava una boccata di aria fresca, un respiro: la sua insegnante in ospedale, una maestra che permetteva a lei e agli altri bambini ricoverati di non perdere il contatto con la realtà esterna.
“ […] anche in ospedale, nonostante la malattia, la conoscenza può essere fonte di speranza.”
Claudia decide per questo di diventare un’insegnante ospedaliera, ne fa una missione, si spende per un progetto che possa regalare un sogno ai piccoli pazienti.
I grandi progetti però non si realizzano da soli, ma con un lavoro di squadra.
L’altra metà della squadra è Luca, un medico che si adopera molto per i piccoli e coltiva lo stesso sogno di Claudia. Circondati dall’amore dei bambini, lottano insieme a loro e per loro e purtroppo piangono con loro. L’autrice non trascura di ricordare che l’ambiente ospedaliero è soprattutto un luogo di dolore e sofferenza. E, purtroppo, qualche volta anche di dolorose perdite che dilaniano l’anima e graffiano il cuore.
Nel dolore può sempre nascere l’amore, come quello che pian piano si affaccerà tra le pagine tra Luca e Claudia. Un amore che conoscerà tante difficoltà, come la vita dei bambini che hanno a cuore, un sentimento che per crescere ha bisogno di sincerità e di avere il futuro sgombro da ombre e segreti.
Complimenti all’autrice che ha saputo confezionare una storia delicata, intensa, toccante, emozionante e vera.
Recensione a cura di Silvia.
sabato 14 giugno 2025
[Recensione] “Miss Bee e il cadavere in biblioteca” di Alessia Gazzola
Miss Bee è la brillante protagonista creata da Alessia Gazzola per la serie di romanzi gialli che porta il suo nome.
La storia è ambientata a Londra nel 1924. In questo primo avvincente volume viene presentata come la figlia di un professore di italianistica, Leonida, trasferitosi da Firenze a Londra, città cosmopolita e dinamica. Beatrice, detta Bee, seconda di due figlie, è una ragazza arguta e curiosa con una strana passione: quella di creare paralumi. Ciononostante, Leonida vorrebbe procurarle un lavoro nell’ambasciata italiana in Inghilterra, grazie all’amicizia con l’ambasciatore Gianandrea. Un giorno Beatrice riceve un invito a cena dalla signora Minerva Ashbury, sua vicina di casa. Quella sera sono presenti ospiti in vista di tutta la città, a partire da Christopher (detto Kit) per cui Beatrice ha una simpatia, Julian Lennox, undicesimo visconte di Warthmore e il signor Carter Lacy, proprietario di una miniera in India, con la sua famiglia.
Durante quella cena, tra un pettegolezzo e l’altro, si verifica però un fatto increscioso: Carter Lacy viene trovato morto nella biblioteca di casa Ashbury. Beatrice, che al momento si trovava casualmente nel luogo del delitto, aveva visto Julian Lennox uscire dalla stanza poco tempo prima. Non appena la padrona di casa viene a sapere dell’accaduto, l’ispettore Blackburn viene chiamato a investigare sul caso. I primi sospetti ricadono su Kit e Julian, che avevano preso accordi con Carter Lacy per investire nelle miniere.
Mentre Blackburn svolge le sue indagini con freddezza e attenzione maniacale, Beatrice decide di condurre personalmente una ricerca. Sarà proprio Bee a scoprire le verità più importanti e a mettere insieme tutti i pezzi di un puzzle che, inizialmente, sembrano non combaciare.
Ciò che mi ha affascinata di questo libro è, in primo luogo, la collocazione nello spazio e nel tempo: come ho detto prima, ci troviamo a Londra nei primi anni ’20. È un’ambientazione piuttosto insolita che ho apprezzato molto. Ci troviamo in un era in cui la Belle époque è ormai un sogno lontano, l’Europa si sta destando dall’incubo del Primo Conflitto Mondiale e in alcuni Paesi iniziano a soffiare i venti dei totalitarismi. Il Regno Unito è invece una monarchia costituzionale più indipendente dal resto del continente europeo. Londra diventa quindi per Leonida un rifugio per fuggire dal regime dittatoriale che si sta instaurando in Italia e per sottrarre le figlie da un regime sempre più oppressivo.
Il contesto storico è infatti molto ben approfondito. Ogni particolare richiama all’attenzione del lettore. Durante la lettura sembra quasi di vivere dentro la storia e di seguire Miss Bee in ogni tappa della sua indagine.
Inoltre voglio sottolineare che in questa storia agiscono molti personaggi, ognuno dei quali viene descritto e caratterizzato molto bene. Non è sempre facile gestire così tante anime in un libro, ma in questo caso non posso fare a meno di sottolineare la bravura e la padronanza dell’autrice. È come se conoscesse ognuno di loro e fosse anche lei un personaggio attivo.
La protagonista, Bee, è davvero adorabile: intelligente, discreta e brillante. Sono tutte qualità che la rendono interessante e allo stesso tempo piacevole.
Voglio sottolineare, infine, che lo stile dell’autrice è tanto lineare quanto avvincente. Intendo dire che la storia, prestando attenzione, diviene abbastanza facile da seguire e non mancano colpi di scena inaspettati!
Recensione a cura di Serena.
⭐⭐⭐⭐.5
venerdì 6 giugno 2025
[Recensione] "Love Shall Not: Farfalle" di Manlio Castagna e Marco Magnone.
“Love Shall Not” è un interessante photographic novel di Manlio Castagna e Marco Magnone, presentato lo scorso maggio al Salone Internazionale del Libro di Torino.
Il libro si presenta a metà tra un graphic novel e un fotoromanzo, i cui protagonisti sono Sofia Bulgarelli e Andrea Arru. Il libro esplora, tramite una serie di foto, i sentimenti tra Vins e India. India è agli esordi di una carriera da deejay, mentre Vincs è un ragazzo piuttosto introverso e solitario con problemi in famiglia. Di una cosa, però, è certo: per India ha sempre provato qualcosa, un affetto profondo che non è mai riuscito a confessare. La stessa cosa si potrebbe dire di India, se non fosse fidanzata con Vittorio.
Quando, durante una festa, i due vengono invitati a prendere parte a un progetto fotografico denominato “Love Shall Not”, si troveranno in un momento fondamentale della loro storia: scegliere, o meno, se liberare le loro “farfalle” e lasciarsi andare al legame che da sempre li lega, ovvero di far diventare quel legame un vero e proprio amore.
Mi viene difficile descrivere a parole questo libro. La sensazione durante la lettura, già a partire da una semplice sfogliata, è semplicemente travolgente. È come entrare un film, guardarne ed esaminarne ogni fotogramma.
Credo che l’originalità di questo progetto stia proprio nella sua forma: come ben sappiamo, il fotoromanzo è un genere letterario che esiste già da un po’ di tempo e credo che Love Shall Not sia un ottimo modo per rilanciarlo nelle nuove generazioni. Inoltre credo che sia anche una forma di comunicazione molto importante per capire come, a volte, il silenzio sia più importante di mille parole. Essendo un libro diverso dal solito (in cui le pagine non sono piene di parole da cima a fondo) e una forma di comunicazione non verbale, la storia si snoda attraverso dei fotogrammi, in cui è possibile conoscere le mosse e i sentimenti dei protagonisti dalle loro espressioni facciali e dai loro gesti: è una comunicazione silenziosa in cui per capire è necessario osservare.
Per questo motivo credo che sia un’opera di cui si sentiva la necessità. Spero di vederne altri dello stesso genere. Davvero una bella scoperta!
Credo, inoltre che sia necessario fare una menzione di merito alla grafica, un capolavoro di foto e illustrazioni che si intervallano molto armoniosamente.
Ho avuto anche il piacere immenso di presenziare alla presentazione del libro, a cui sono stati presenti gli autori con Andrea Arru e Sofia Nicolini, anche lei presente nel fotoromanzo.