martedì 28 giugno 2022

[Recensione] "Viola Giramondo" di Teresa Radice e Stefano Turconi


"E' questo il segreto, sai? Trattieni solo veramente quando lasci andare!"

Oggi vi lascerò una recensione più particolare delle altre, perché il libro di cui vi parlerò non è "tutto parole e righe", ma è un fumetto edito dalla casa editrice Tunué che vi porterà in vari posti del mondo: il fumetto è Viola Giramondo .

Ho letto questo libro quando ero piccola e devo dire di averlo semplicemene adorato per vari motivi, tra i quali la sua bellissima e avvincente storia, che ha per protagonista Viola Vermeer, una ragazzina francese che vive a Parigi, i cui genitori lavorano nell'illustre e tanto apprezzato "Cirque De La Lune" (Circo della Luna), fondato dai nonni. E' un circo speciale, perché unisce insieme moltissime culture da tutte le parti del mondo e, di conseguenza, spettacoli con esibizioni sempre diverse e molto originali; Viola descrive ad esempio il numero della madre, ovvero la donna cannone, e quello del padre, che è un incantatore di insetti. E non solo. Ovunque vada il circo, trova persone interessanti che sono disposte a condividere con il pubblico i propri talenti in ogni ambito. Anche Viola ha un talento: è una trapezista insieme a Samir, suo grande amico e compagno d'avventure, con quale il passa la maggior parte del suo tempo divertendosi e talvolta cacciandosi nei guai.

Proprio per questo motivo Viola è una ragazzina "fuori dalle righe", è diversa da altre ragazzine che incontra a scuola, il che è una caratteristica che l'avvantaggia, ma a volte no.

Questo libro sa essere divertente, interessante, piacevole, scorrevole  e allo stesso tempo molto profondo per i messaggi al suo interno contenuti. Ho apprezzato inanzitutto la storia, perché Viola è un personaggio molto allegro che vi trascinerà nelle sue avventure facendovi divertire e intrattenedovi con diversi aneddoti da varie parti del mondo. Il libro infatti riesce ad unire  diverse culture e tradizioni (come detto precedentemente) tra le sue pagine, anche perché è possibile vedere delle vignette scritte in diversi alfabeti (ad esempio in cirillico o arabo) e in diverse lingue, il che suscita interesse e curiosità nel lettore. La sua scorrevolezza è dovuta anche al formato, ovvero al fumetto, che dà al lettore un senso di rilassatezza e lo invoglia a guardare i suoi splendidi disegni. Non è da nascondere infine il fatto che il libro contiene diversi colpi di scena, dove vengono nascosti dei messaggi molto significativi che incitano il lettore ad andare oltre le aspettative ed i pregiudizi e ad avere una mente aperta.

Recensione a cura di Serena.

Gli autori: Teresa Radice & Stefano Turconi


Teresa Radice (1975) è una sceneggiatrice di graphic novel. Nel 2003 ha collaborato per la prima volta con Stefano Turconi, illustratore, con la storia Legame invisibile. Da lì è iniziato il loro sodalizio artistico e non solo: si sposano infatti l'anno seguente. Hanno all’attivo collaborazioni con Topolino (di loro creazione è la saga Pippo Reporter), Witch, PK, MM, X-Mickey, Fairies, Wondercity, con editori come Disney, PIEMME, EL, DeAgostini, B&CDalai, Terredimezzo, Tunué, Bao Publishing.
Amano confrontarsi con i lettori più giovani tenendo laboratori creativi di scrittura e disegno per scuole elementari e medie.
Nel 2013 pubblicano con Tunué Viola Giramondo, che vince il Premio Boscarato nel 2014 come Miglior fumetto per bambini/ragazzi.
Nel 2015 pubblicano con Bao Publishing il graphic novel Il porto proibito. Nel 2017, sempre per lo stesso editore danno vita alla serie per Bambini Orlando Curioso e pubblicano il graphic novel, Non stancarti di andare. Nel 2018 esce Tosca dei Boschi (Bao Publishing).

Stefano Turconi (Castellanza 1974) è un illustratore di graphic novel. Nel 2003 ha collaborato per la prima volta con Teresa Radice,sceneggiatrice, con la storia Legame invisibile. Da lì è iniziato il loro sodalizio artistico e non solo: si sposano infatti l'anno seguente. Hanno all’attivo collaborazioni con Topolino (di loro creazione è la saga Pippo Reporter), Witch, PK, MM, X-Mickey, Fairies, Wondercity, con editori come Disney, PIEMME, EL, DeAgostini, B&CDalai, Terredimezzo, Tunué, Bao Publishing.
Amano confrontarsi con i lettori più giovani tenendo laboratori creativi di scrittura e disegno per scuole elementari e medie.
Nel 2013 pubblicano con Tunué Viola Giramondo, che vince il Premio Boscarato nel 2014 come Miglior fumetto per bambini/ragazzi.
Nel 2015 pubblicano con Bao Publishing il graphic novel Il porto proibito. Nel 2017, sempre per lo stesso editore danno vita alla serie per Bambini Orlando Curioso e pubblicano il graphic novel, Non stancarti di andare. Nel 2018 esce Tosca dei boschi (Bao Publishing).



Tutte le biografie degli autori sono state trascritte da https://www.ibs.it




martedì 21 giugno 2022

Segnalazione: "NAP- non avere paura" di Annalisa Baeli

 

Autrice: Annalisa Baeli;

Genere: Romance;

Casa editrice: PAV edizioni.

Trama: Jamie Price ha 27 anni e insegna all’asilo dell’orfanotrofio. La madre l’ha abbandonata molto piccola lasciandola insieme al padre, Terence, un uomo più propenso ai vizi che alle virtù. Jamie ha sopperito il vuoto affettivo con mille altre fisse, dedicandosi alle sue collezioni di “cianfrusaglie”, a una vita monotona e priva di sorprese. La peculiarità che più la caratterizza è sicuramente l’aver paura di quasi tutto: sconosciuti, delfini, friggitrici, moto… Logan Walsh ha 32 anni ed è un ex Marines appena rientrato a Boston. All’età di 8 anni è stato adottato da Jeff e Nora, già genitori biologici di Clara. Dedito più alle donne e alle armi, Logan porta con sè il non saper esprimere le proprie emozioni. La partenza di David, coinquilino di Jamie, cugino di Logan e cupido per volontà, porta Jamie e Logan alla convivenza. Jamie scopre un lato profondo di Logan e lui, il suo caratterino tutto pepe. Nel racconto si intrecciano più argomenti: la famiglia biologica di Logan, i suoi traumi della guerra e lo scontro con l’amico e commilitone Alexander Ford, il cambiamento che spesso si fa per amore, i rapporti non sempre facili con genitori difficili, il riscatto da una vita di sacrifici e rinunce, il tutto condito da una sottile ironia, qualche follia e coincidenza divina. NAP, acronimo di Non avere paura, diverrà il leitmotiv della loro storia d’amore, familiare e affettiva, un motto che spinge al coraggio delle proprie scelte.

Link d'acquisto: NAP- non avere paura (PAV edizioni)


venerdì 17 giugno 2022

Cinque curiosità da sapere sui poemi epici e sul mito greco

Sono molte, ai giorni nostri, le testimonianze che ci hanno permesso di ricostruire il mondo eterno degli antichi greci, la loro arte e la loro architettura, la loro religione, le loro tradizioni, il loro tratto culturale e la loro linea di pensiero. Tra le molte risorse che si sono miracolosamente conservate fino ad oggi, sono state poet riportate alla luce le parole dei grandi e storici, che ci hanno permesso di tornare indietro di molti anni e scoprire usanze differenziate a seconda delle regioni della Grecia e delle colonie fondate , e allo stesso tempo sono stati resi noti i nomi di eroi, le quali personalità oscillano tra mitologia e realtà e che hanno ispirato molti autori contemporanei nello scrivere innumerevoli storie e romanzi per conservarne la memoria.È il caso di Madeline Miller, balzata al successo grazie a La canzone di Achille e Circe , oppure di Natalie Haynes con la pubblicazione di Il canto di Calliope , e anche di Hannah Lynn con Il segreto di Medusa e La vendetta degli Dei . Solo per citarne alcuni. Ma a quali fonti hanno fatto ricorso per scrivere dei libri così storicamente accurati? Cosa mantiene il legame con la Grecia antica? Proprio per rispondere a questi quesiti oggi vedremo ben cinque curiosità sull'epica e sul mito.

L'arte di cantare


La parola mito deriva dal greco Mýtos, che significa “discorso”. Allo stesso modo, anche la parola epica deriva da Épos, che significa “parola”. Prima dell'VIII secolo aC infatti l'epica non fu mai tramandata per iscritto, anzi le gesta degli eroi ed i racconti tradizionali venivano cantati, ovvero recitati in pubblico da una persona di grande cultura e autorità, ovvero l'aedo (dal verbo greco aédein=cantare). L'aedo doveva però avere una certa memoria nel sapere utilizzare tutti gli epiteti e togliere le parti (proprio per questo poteva essere chiamato anche rapsodo). L'aedo inoltre invoca la protezione di una musa prima di iniziare a cantare.I poemi possono essere recitati in pubblico oppure alle feste più ricchi, ma non possono essere privati ​​​​​​né ricchi donne, né bambini.

La stratificazione culturale


I poemi epici non si sono mantenuti invariati per secoli e secoli, anzi ci sono stati addirittura dei cambiamenti all'interno delle storie. Ad esempio l'Iliade viene inquadrata nel periodo di dominazione micenea (1600 – 1100 aC circa), ma le innovazioni tecnologiche che vi vengono narrate si collegano al periodo successivo, ovvero ai dori. Questo processo si chiama stratificazione culturale, ed è dovuto al fatto che l'epica si è tramandata da generazione in generazione, e quindi anche tra gli aedi fino ad arrivare a cambiare alcuni dettagli all'interno dei poemi.

 

La metrica e l'esametro


 L'aedo doveva recitare la poesia epica non come veniva letta o scritta, non rispettando gli accenti del linguaggio parlato, ma in metrica. Ciò significa che il canto assume un suo ritmo lento, pausato e solenne. Ciascun verso si misura in esametri (ex=sei; métron=misura), ciò significa che in ogni verso ci sono sei unità metriche chiamate piedi e ad ogni tre piedi si conta una pausa.

 

La civiltà della vergogna

 

La società greca è molto collettiva, qiondi le azioni di un suo membro si ripercuotono su tutti, difatti il ​​​​peccato più grave che si possa commettere è la superbia (nell'Iliade è rappresentato da Agamennone) ei tre pilastri che reggono la società sono la gloria (Cléos), l'onore (timé) e la vergogna (aidòs) che ricopre anche il significato di pudore. Avere vergogna o pudore, pertanto, vuol dire sapere rispettare il proprio posto in società.

 

La bellezza esteriore è lo specchio della bellezza interiore


La bellezza esteriore riflette quella interiore: Secondo i poemi epici, gli eroi più belli sono anche i più buoni; è il caso di Achille che è il guerriero bello e buono per eccellenza. I greci la definivano Kalokagathìa, bellezza e bontà, derivata dalla catacresi/unione di kalòs (bello) e agathòs (buono). Al contrario la bruttezza esteriore riflette quella interiore, proprio come nel caso di Tersite.

mercoledì 15 giugno 2022

[Recensione] "La canzone di Achille" di Madeline Miller

 


"Noto una testa più chiara in mezzo alle decine di chiome scure e scarmigliate. Mi sporgo per vedere meglio. Capelli che spendono come miele al sole e tra le ciocche uno scintillio- la sottile fascia d'oro dei principi"


“La canzone di Achille” è un romanzo di Madeline Miller, tra i più famosi del momento, che ha appassionato in molti per la sua bellissima storia ed il modo in cui è raccontata nel periodo storico cui si inquadra.

Madeline Miller ci propone un viaggio retrospettivo nell’Antica Grecia, dove la storia è narrata in prima persona da Patroclo, principe figlio di Menezio, che dopo essere stato esiliato finisce per arrivare a Ftia, città greca governata dal re Peleo, che ha un figlio chiamato Achille, il quale è nato dall’unione con la ninfa del mare Teti.

Achille appare come un giovane bellissimo a gli occhi di Patroclo, che arrivato a Ftia e avendolo visto per la prima volta, capisce di provare qualcosa per lui; non solo un sentimento di affetto e tenerezza nei suoi confronti, ma molto di più. Inizialmente si sente intimorito per il semplice fatto di non essere notato dal giovane, e quindi di restare solo, ma quando capisce che Achille ricambia i suoi sentimenti, tra i due nascerà una relazione salda, commovente e resistente a qualsiasi complicazione. Non sarà infatti un amore tutto rosa e fiori, non mancheranno le numerose interferenze dall’esterno, ma soprattutto non mancherà uno degli eventi più brutali e cruciali della storia greca: la guerra di Troia.

Che dire di questo libro? Un Capolavoro dove storia e mitologia si intrecciano perfettamente fino a risultare in un quadro sorprendente e accattivante, che trascinano il lettore in una lettura scorrevole e appassionante. Ho amato molto la narrazione dal punto di vista di Patroclo, perché ha raccontato una delle più famose storie in assoluto, di una delle più famose epoche di guerra e di uno degli eroi assoluti della società greca da un lato completamente inedito, ovvero tramite gli occhi di un giovane innamorato e innocente.  Proprio per questo motivo ho amato molto la storia d’amore tra i due giovani.

Un altro dettaglio che mi ha compito molto è inoltre stata l’accuratezza dei dettagli per quanto riguarda l’inquadratura nel periodo storico, ma soprattutto il modo in cui l’autrice è riuscita a fondere perfettamente la storia raccontata nel libro con i fatti realmente accaduti e con le caratteristiche della mitologia greca; ad esempio con i tre pilastri portanti della società Greca Arcaica (la gloria, l’onore e la vergogna), oppure la presenza di alcuni termini di derivazione greca surante la narrazione.

L'Autrice: Madeline Miller

Madeline Miller ha un dottorato in lettere classiche alla Brown University e ha insegnato drammaturgia e adattamento teatrale dei testi antichi a Yale. Il suo primo romanzo, La canzone di Achille (Sonzogno, 2013), è stato un successo internazionale, ha vinto l’Orange Prize ed è stato tradotto in venticinque lingue. Pubblicato negli Stati Uniti e nel Regno Unito nel 2018, Circe (Sonzogno, 2019) ha scalato le classifiche dei libri più venduti del New York Times e del Sunday Times ed è stato “libro dell’anno” per le principali riviste letterarie americane. Nel 2021 è uscito il suo nuovo libro illustrato: Galatea.

Segnalazione: "Carusi di miniera" di Tania Anastasi

 


Autrice: Tania Anastasi;

Genere: Narrativa contemporanea;

Casa editrice: PAV edizioni;

Trama: All’inizio del XX secolo la popolazione siciliana era estremamente povera e i benefici delle miniere presenti sul territorio, come Floristella, Grottacalda e Lercara furono ad appannaggio dei ricchi industriali che avevano investito su quelle miniere, lasciando a chi vi lavorava, solo morte e sacrifici. In questo romanzo si prende a pretesto la storia di una famiglia per raccontare la realtà e il dolore dei contadini che vivevano alla giornata nella sterile campagna siciliana. Per causa di una malattia del capofamiglia, i componenti finiscono nelle mani di un capomastro che recluta carusi da mandare a lavorare nelle miniere di zolfo; la madre si vede costretta a scegliere tra i figli chi deve sacrificare in cambio di un prestito. Questa ricade sul maggiore tra loro, Fano, che nonostante le privazioni, le condizioni molto vicine alla schiavitù e al dolore per dover andare a faticare in quello che era conosciuto come un girone infernale, cerca la forza nelle passioni: rabbia, paura, nostalgia e anche amore. Qualcuno potrebbe evitare queste privazioni ma sarà una lotta contro il tempo e contro la collera mai sopita di uno dei protagonisti.

Link d'acquisto: Carusi di miniera (Amazon)

lunedì 13 giugno 2022

Segnalazione: "La figlia italiana" di Adelaide J. Pellitteri

 

Autrice: Adelaide J. Pellitteri;
Genere: narrativa contemporanea;
Edizione: PAV Edizioni;
Trama:«È stato un bene che si siano lasciati», aveva detto mia zia. «Sarebbe stato un bene se avessero imparato ad andare d’accordo», le avevo risposto. Ora tutto tornava e faceva più male di prima, più male che mai. È possibile recuperare il rapporto con i propri genitori quando questi non ci sono più? Simona non ha mai accettato la separazione dei suoi, avvenuta quando era appena adolescente. I genitori, una volta separati, non le hanno saputo dare più alcuna stabilità emotiva. Oggi, poco più che trentenne, è una donna anaffettiva e senza interessi se non per i viaggi. Una mattina riceve la telefonata da un notaio che, da Parigi, le comunica un lascito da parte del padre. Lei intende rifiutare. Pensa che nessun tipo di eredità possa risanare il loro rapporto. Eppure, un grave incidente nell’istituto dove insegna.

domenica 12 giugno 2022

Margherita Hack: La Signora delle stelle

 


“Ho avuto la fortuna di avere una famiglia molto liberale, mi lasciavano molto libera e mi dispiaceva quasi di non dover lottare per diventarlo”

Margherita Hack

100 anni fa nasceva la grande scienziata, Margherita Hack

Vita

Margherita Hack è stata una scienziata ed astronoma italiana, tra le più importanti e brillanti a livello mondiale. Nata a Firenze il 12 giugno 1922, nel capoluogo toscano frequentò gli anni del liceo, dove purtroppo non riuscì a sostenere l’esame di maturità a causa dell’inizio della Seconda Guerra Mondiale, e frequentò anche l’università.

Tutti noi abbiamo conosciuto Margherita Hack come una grande Astrofisica (con la A maiuscola), ma dobbiamo sapere anche che negli anni della sua giovinezza fu particolarmente appassionata a diversi sport, come il salto in lungo ed il salto in alto, che praticò anche a livello agonistico.

Riguardo l’università, intraprese inizialmente la facoltà di Lettere. Avendo capito di aver preso una strada non consona ai suoi studi, cambiò con fisica. Si cimentò successivamente sullo studio dell’astronomia per sostenere la sua tesi sulle cefeidi, delle stelli in grado di cambiare la loro luminosità dalla minima alla massima. Margherita sostenne la sua tesi il 15 gennaio del 1945; da allora si dedicò pienamente allo studio degli astri.

Iniziò a lavorare presso l’Osservatorio Astronomico di Arcetri, dedicandosi prevalentemente alla spettroscopia spaziale. Nel 1944 sposò Aldo de Rosa, conosciuto a Firenze. Nello stesso periodo condusse numerosi studi anche all’osservatorio di Merate e all’Istituto di Fisica di Milano, dove si dedicò alla radioastronomia, viaggiando anche in molti paesi del mondo come gli Stati Uniti, la Francia e l’Olanda, dove fu anche insegnante in numerose università. Divenne successivamente direttrice dell’Istituto di Astronomia di Trieste dal 1964 al 1987, dove morì il 29 giugno 2013. A Trieste Margherita si cimentò nello studio della spettroscopia, evoluzione stellare e divulgazione scientifica.

In suo onore, è stato trovato una asteroide, nel 1995, tra Marte e Giove che porta il suo nome: si tratta di 8558 Hack.

Produzione letteraria

Tra le sue opere letterarie ricordiamo moltissimi trattati fisici e astronomici, come ad esempio Stellar spectroscopy (1969); L'universo alle soglie del Duemila (1992); Alla scoperta del sistema solare (1993). Margherita però non si è soffermata solo agli studi per i più adulti, ma ha pensato anche ad i più giovani, con l’atlante Il cielo intorno a noi (2012) e Stelle da paura, nel quale parla degli asteroidi.

Nonostante numerosi saggi e libri a proposito, possiamo anche ricordare l’autobiografia La mia vita in bicicletta, edito nel 2011.

Nel 2013, infine è uscito il suo primo libro postumo: Italia sì, Italia no, nel quale l’autrice stessa esprime il suo pensiero riguardo le questioni politiche, scientifiche,  astronomiche e sociali.

Dal 2016 è possibile acquistare una sua accurata biografia, scritta da Corrado Lamberti: Viva Margherita. I valori, le passioni l'eredità di una grande maestra.



mercoledì 8 giugno 2022

[Recensione] "Clara va al mare" di Guido Quarzo

Recensione a cura di Serena. 

“Clara va al mare” è un libro di Guido Quarzo tra i più belli che abbia mai letto.

La protagonista indiscussa è Clara, una bambina  di quattordici anni affetta dalla sindrome di Down. Il suo mondo è semplice, allegro (a suo modo) e pieno di sogni, tra questi quello di rivedere il mare. Proprio per questo motivo la ragazza, riuscendo a sfuggire dalle attenzioni dei genitori, riesce ad uscire di casa e prendere un treno per Savona, dove c’è il mare.

Non appena sale sul treno e occupa un posto, iniziano due viaggi: uno verso la realizzazione di un suo piccolo desiderio, l’altro invece è un viaggio retrospettivo nelle sue emozioni belle e brutte e nella sua mente, che la porta a ricordare alcuni avvenimenti del suo passato. Non per caso si ricorda di Roberto, suo tutore e migliore amico, che le ha insegnato ad orientarsi e l’ha portata per la prima volta al mare, verso cui Clara ha sviluppato una grande passione.

Durante il viaggio in treno, il lettore avrà la possibilità di delineare la figura di Clara attraverso i suoi stessi occhi, di immedesimarsi nella parte e di conoscere il suo mondo fatto di bontà e di desideri da volere realizzare. Conoscerà una bambina molto ottimista e allegra, piena di sogni e costruttrice di una vita semplice e fatta di affetti, di piccole cose che possono rendere felici tutti. Personalmente, trovo che Clara sia un personaggio da prendere come esempio, perché ai giorni d’oggi in molti si attaccano ai beni materiali e si distaccano da ciò che conta veramente, come l’amore dei propri cari e, certe volte, anche dalle proprie passioni e quindi dalle cose che ci rendono felici e sereni con noi stessi. La felicità materiale in realtà è solo apparente, l’affetto, il ricordo e le nostre passioni, invece, sono la nostra vera felicità.

Trovo che sia una lettura che debba essere riscoperta e riproposta ai giovani, perché è un libro molto delicato, tenero ma allo stesso tempo ironico e piacevole.

L'autore: Guido Quarzo

Guido Quarzo è uno scrittore per bambini e ragazzi. Laureato in pedagogia, ha lavorato per molti anni nella scuola elementare, sia come insegnante sia come formatore. Si è occupato di teatro per ragazzi, scrivendo testi e organizzando laboratori e spettacoli. Dal 1989 ha iniziato a pubblicare testi di narrativa per ragazzi, lasciando l’insegnamento pochi anni dopo.

Per Il Battello a Vapore ha pubblicato Amici nel mare, Ranocchi a merenda, Chi trova un pirata trova un tesoro, La coda degli autosauri, scritto in collaborazione con Anna Vivarelli e Pirati a Rapallo, scritto con Sebastiano Ruiz Mignone.

Nel 1995 ha vinto il premio Andersen come miglior autore dell'anno. Nel 1996 ha vinto il Premio Cento assieme ad Anna Vivarelli per il libro Amico di un altro pianeta.

Dal 2011 dirige la «collana bestiale» della casa editrice Notes edizioni. Nel 2013 vince il premio Andersen con il romanzo La meravigliosa macchina di Pietro Corvo, edito da Salani.



lunedì 6 giugno 2022

Segnalazione d'uscita: "L'antica cioccolateria dei sapori ritrovati" si Silvia Maira

 

"I sogni, una volta realizzati, hanno il sapore
dolce e delicato di una torta con crema Chantilly e fragoline,
l’intensità di una bavarese al cioccolato e frutti di bosco e la piacevolezza di un semifreddo al caffè con il cuore di panna."
Autrice: Silvia Maira;
Genere: Romance contemporaneo;
Trama: Riprendersi da una delusione d’amore non è facile, e qualche volta cambiare vita è l’unica soluzione. Davide, pasticciere piemontese, dopo aver visto naufragare la sua storia d’amore durata otto anni, decide di lasciare il suo paese d’origine, l’attività di famiglia e di andare a lavorare in Sicilia, nella pasticceria di Ermanno, che si trova nel piccolo paese medievale di Erice. Unico compagno di quel viaggio sarà il taccuino dell’anziano nonno, che contiene delle preziose ricette di dolci al cioccolato. Davide ricomincerà proprio da quel prezioso ricettario e dal gruppo che ha creato su Facebook: Zucchero e Farina. Tra preparazioni di dolci, condivisioni di ricette on line, incontri segnati dal destino, Davide ritroverà pian piano se stesso e si accorgerà che la vita ha in serbo per lui tante sorprendenti e dolcissime novità.


Presto disponibile in tutti gli store on line e in libreria.

Per alcuni giorni acquistando il libro nel sito della casa editrice, si avrà uno sconto del 10% inserendo il codice Autori 2022


giovedì 2 giugno 2022

[Recensione] "Olga di carta: il viaggio straordinario" di Elisabetta Gnone

 

"Questa è una storia vera. E' la storia di quando l'orso ammaestrato del signor Giubàt, alla fine, mi ha tagliata in due e l'Omino a molla mi ha riattaccata con lo scotch. Lui ha sempre con sé un rotolino di scotch, perché ogni tanto cli capita si staccarsi dal fondo della scatola e cadere fuori. La donna volante voleva prestarmi uno dei suoi cerotti, ma io dico che quando ti tagliano in due ci vuole qualcosa di forte per tenerti insieme."

"Olga di carta" è una nuova saga di Elisabetta Gnone composta da tre volumi. Il primo di quetsa serie si intitola "Il viaggio straordinario". 

Olga Papael è una ragazzina che vive insieme alla mamma e alla nonna in una casa di campagna in un paesino che si chiama Montetabà. Al paese ha  molti amici e gode di una buona cultura, che stupisce incredibilmente il maestro del villaggio, che nonostante sappia che lei non è andata a scuola, intuisce comunque che la bambina sa’ molte cose, d’altra parte suscita l’invidia dei concittadini.

Olga nelle sue storie tratta tematiche molto profonde, quali l’amicizia, la fragilità e la crescita. Racconta la storia di una bambina fatta interamente di carta, chiamata anche lei Olga, che desiderando di diventare una bambina vera, lascia la sua casa e sua madre per intraprendere un lungo viaggio fino ad arrivare dalla celebre maga Ausolia, alla quale chiederà di diventare una bambina vera. Prima di arrivare dalla maga, però, Olga dovrà affrontare molte avventure e conoscerà nuovi amici, come un tasso e un bambino di nome Ik Ik, ma allo stesso tempo molte disavventure, come ad esempio un brutto incontro con una bambina che la ingannerà facendole perdere la strada.

Dopo un lungo viaggio, Olga raggiungerà una spiaggia dove incontrerà una compagnia di circensi cui si unirà diventando una trapezista. Lì conosce molte persone interessanti, che ogni sera ai loro spettacoli, propongono al pubblico dei numeri diversi e particolari. Olga conoscerà anche un orso bianco dal cuore tenero: è l’orso del signor Jubàt, il proprietario del circo e direttore della compagnia, è un orso a cui piace ricavare vestitini dalla carta di qualsiasi tipo. Quando infatti conosce Olga, i due propongono al pubblico un numero che attirerà moltissimi ospiti, ma in seguito ci saranno delle complicazioni quando Olga subirà “un taglio netto”.

Ho apprezzato molto questo libro perché, con grande semplicità sia dal punto di vista stilistico che della trama, affronta tematiche molto sensibili come l’amicizia, la crescita, ma soprattutto la fragilità. Olga (sia la bambina che racconta sia quella che viene raccontata) infatti è una bambina che fa tesoro dei suoi aspetti più fragili, che non per caso la rendono unica. Questo libro insegna che ognuno ha le sue imperfezioni, e non per questo si deve scoraggiare, anzi ognuno deve imparare a valorizzarsi, perché ha la propria personalità e deve rispettarla negli aspetti positivi ed è se non  riesce a correggere le proprie imperfezioni, allora si possono valorizzare.

Tante avventure, tanti personaggi rappresentano delle caratteristiche ben specifiche, come Olga rappresenta la fragilità stessa.

Mi è piaciuta anche l’idea dell’autrice di aver raccontato una storia…in un’altra storia! La narrazione proprio per questo motivo risulta scorrevole e facile da seguire e capire.